martedì 4 agosto 2020

Palamara ammette: «È vero, la sinistra orienta la magistratura». E aggiunge: «Mi sono pentito»


lunedì 3 agosto 9:29 - di Gianluca Corrente
Palamara

«La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti. È composta da 9mila persone che nei fatti sono una comunità. Ed è indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura». Ad affermarlo è Luca Palamara, nell’intervista con il direttore del giornale online Giulio Gambino durante la terza serata del TpiFest. «A volte ti viene da pensare che la stampa non sia libera, è importante l’indipendenza della stampa così come quella della magistratura. Ho grande fiducia che la generazione dei giovani possa dare al paese una stampa libera».

Il pentimento di Palamara

«Se tornassi indietro non rifarei le stesse cose», aggiunge. «Eviterei questo meccanismo di relazioni. Sarei molto più netto su reiterate e numerose richieste di raccomandazione che hanno caratterizzato la mia persona in quegli anni. Mi sono pentito». Ci tiene però a sottolineare che «ci sono più Palamara per ogni correnti. E sono coloro che negli anni hanno ricevuto incarichi politici associativi». È stato preso «il mio telefono. Se fossero state ascoltate le conversazioni di miei omologhi si potrebbe avere visione più globale di quello che è realmente accaduto. Dovrebbero essere ascoltati per una visione meno parziale, perché esiste un altro pezzo».

Le chat “confidenziali” sul telefono

«Per le chat sul mio telefono, dico che contengono affermazioni improprie. Già più volte da quelle affermazioni io per primo ho preso le distanze. Ma tengo a dire che quando si scrive sulle chat spesso lo si fa in via confidenziale, in forma stringata, in forma sintetica. E soprattutto lo si fa nella convinzione del caposaldo della libertà e segretezza delle nostre comunicazioni», aggiunge Palamara.

Palamara e i giudizi politici

«Prendo le distanze da quelle che contengono contenuti impropri su svolgimento dell’attività politica. Ho esercitato una carica rappresentativa che come tale mi imponeva di interfacciarmi con il mondo della politica e delle istituzioni. Ho frequentato uomini politici di entrambi gli schieramenti. Determinati giudizi sono frutto di situazioni contingenti che come tali devono essere contestualizzati. Il mio nome, Palamara, può essere fatto solo per definire processo giusto e imparziale».

1 commento:

  1. Eh niente....Cossiga era un grand'uomo e non te le mandava certo a dire. Aveva già detto la sua su Palamara: faccia da tonno. Ricordo affermasse senza peli sulla lingua come certi personaggi dopo quarant'anno di politica riuscisse ad inquadrarli dai tratti somatici. Non si sbagliava. Palamara è indifendibile. Come lo sarebbe un comune mortale se pronunciasse in aula al banco degli imputati o a solo titolo dideposizione spontanea certe affermazioni con cui si vuole difendere l'indifendibile. Le cose sono due: o Palamara è arrivato a disporre della "vita o morte" delle persone nonostante la sua puerile visione della vita in cui "non si riconosce in talune sue infelici espressioni" oppure dall'alto della sua certezza di rimanere impunito e la sua faccia da .... pensa di potersela cavare con una ramanzina. Personalmente credo più nella seconda ipotesi. Ma se non lo fanno fuori prima basterebbe solo trovare il modo di "farlo cantare"... come dicono al sud e allora ne vedremmo delle belle!

    RispondiElimina

Da computer:
se non hai un account google oppure un indirizzo URL dal menù a tendina scegli anonimo, se vuoi comunque che nel commento appaia il tuo nome digitalo in calce.
Da Cellulare:
scrivi il tuo commento poi digita il nome da visualizzare o anonimo