lunedì 28 dicembre 2020

Siamo a fine anno. Facciamo il bilancio dei lavori Pubblici

La piazza non raccoglie l’acqua piovana che se ne va per le vie in discesa.

Dalla zappa direttamente alla cazzuola sotto l’alta sorveglianza dell’Ing. Faccennò.
Hanno fatto la pavimentazione con giunti di malta tra i selci della larghezza di due o tre dita, quel che è peggio che questi l’hanno posati su un sottofondo con pendenze “in piano” salvo locali affossamenti.
Se questi selci l’avessero scaricati con un autocarro munito di ribaltante e spianati alla meglio, l’opera avrebbe assunto un aspetto pressapoco identico, ma di certo in tempi più celeri e a costi decisamente minori.
Adesso però soluzione è arrivata:
la realizzazione una “grigliettina”, (per modo di dire) per raccogliere le acque e convogliarle nella fognatura, visto che le caditoie della piazza non servono a nulla. Tutto ovviamente pagato, Direzione Lavori compresa.
Ma ai cantori di piazza tutto va bene, chissà perchè !!!
Per un attimo voglio  impersonare quel Consigliere Comunale coglione di quel tempo, che impiegò mesi mesi e mesi di lavoro, con denuncia penale a carico, per recuperare i soldi pubblici di opere non eseguite a regola d’arte; soldi usati proprio per il rifacimento di questa piazza. Ma la memoria, come si dice, è corta ancor peggio la gratitudine dei tantissimi cantori di allora, sempre a bocca aperta quando le responsabilità se le assume un altro ma sempre silenti anche se le porcate gliele fanno sotto il naso.
Ma se quel Consigliere avesse minimamente immaginato che questi soldi recuperati fossero andati in mano a questi ……,  probabilmente avrebbe lasciato correre, perché è proprio vero: al peggio non c’è mai fine !!!

 

 

 

 

 La fontana di piazza “sbiancata”

l’hanno fatta passare, in pompa magna e senza vergogna, come un'opera di restauro.
Tanti giorni occultata alla vista per un lavoro di sola microsabbiatura di due o tre giornate lavorative.
La patina del tempo è stata completamente rimossa e le zanche di ferro nemmeno trattate.
Praticamente maltrattata come le facciate della Stazione Ferroviaria.
Evidentemente senza accorgersene questi incapaci di tutto porteranno questo Parse già in coma direttamente alla morte.

Comunque l’obiettivo della fontana “green” è stato raggiunto: acqua stagna con muschio e muffa.

 

 


Ricostruzione della copertina dei muri in mattoni pieni lungo “Mancinelli”

Per una volta che hanno avuto una buona idea, nell’esecuzione hanno rovinato anche questa.
Mi domando:
con l’intento di pulire la muratura, la strofinavano con stracci bagnati intrisi di malta fresca d’impasto !!! Ma non lo vedevano che imbrattavano tutti i mattoni !!! Eppure erano stati per tempo avvertiti !!!
Per non parlare della larghezza della malta tra un mattone e l'altro, perfetta antitesi della cosidetta "accoltellata" (mattoni posti per coltello)  quale era con giunto di malta quasi invisibile.
Evidentemente l’Ing. Faccennò nel suo corso di studi deve aver saltato il capitolo “listature” e non solo.
E’ proprio il caso di affermare che con gli incompetenti al comando i guai non vengono mai da soli.
 
Case crollanti del centro storico

Parecchi edifici delle vie del centro storico erano da tempo transennati e zeppi di vari avvisi di pericolo. Avvisi stranamante (e manco poco) rimossi prima delle elezioni.
Visto che le elezioni sono da tempo passate, ma i pericoli sono tutt'ora attivi, sarà il caso di rimettere quegli avvisi!!! Daltronde trattasi sempre di pubblica incolumità !!!

Angelo Cuicchi

 P.S.

Non penso proprio che per il tipo dei temi trattati l'anno che verrà sarà migliore.

Comunque sia: AUGURI

venerdì 25 dicembre 2020

Natale 2020

Anche se chiusi in casa come come sardelle, faccio a tutti i migliori auguri di buone feste nella speranza  che l'anno che verrà sia migliore.

Angelo Cuicchi

domenica 20 dicembre 2020

Sollecito risposta interrofazione di Katuscia Meloni - Scuole di Serra

 




 Al Sindaco del Comune di Serra San Quirico
 
In merito all’interrogazione presentata dalla sottoscritta in qualità di consigliere comunale in data 20/11/2020, prot. n. 7698 del 23/11/2020 riguardante la redazione del progetto esecutivo di miglioramento sismico del plesso scolastico del capoluogo, progetto appaltato con gara pubblica,
vista l’importanza dell’argomento in questione, che coinvolge sia i frequentatori (alunni e personale docente e non) del plesso sia le famiglie degli alunni del paese,
considerato che i termini regolamentari per fornire la risposta scritta da parte del Sindaco sono ampiamente trascorsi,
sollecito di nuovo la risposta da parte Sua al fine di poter esplicare il diritto di controllo politico-amministrativo di competenza del consigliere comunale nei riguardi della cittadinanza ai quali non voglio e non posso sottrarmi.
Considerata inoltre l’estrema rilevanza sociale ed economica dell’argomento in questione si reputa necessario informare anche la Prefettura Competente.

Distinti saluti
Arch. Katuscia Meloni

sabato 19 dicembre 2020

COMUNICAZIONE IMPORTANTE – AMBULATORIO DI PEDIATRIA


Il giorno 15/12/2020 la pediatra dott.ssa Martiri ha comunicato ufficialmente che dal 30/12/2020 interromperà l’ambulatorio a Serra San Quirico, perché inizierà il suo servizio ad Ancona, Comune in cui risiede ed in cui aveva chiesto il trasferimento da tempo.
L’Amministrazione Comunale, informata in precedenza da alcune mamme, ha subito comunicato alla dott.ssa Carletti (direttrice del Distretto di Fabriano) ed al dott. Guidi (direttore dell’Area Vasta 2) la necessità di trovare una pronta soluzione.
La dott.ssa Carletti, più volte contattata, ha incontrato martedì 15 dicembre i medici pediatri del nostro Distretto, nessuno dei quali ha dato la sua disponibilità per fare ambulatorio a Serra San Quirico.
Oggi pomeriggio il Sindaco ha incontrato il dott. Guidi, il quale ha sottolineato che i pediatri sono liberi professionisti e non possono essere obbligati a fare ambulatorio a Serra San Quirico. Il direttore ha inoltre evidenziato che esiste una carenza di pediatri a livello regionale. Ha comunque promesso di convocare il Comitato di Pediatria per cercare una soluzione, pur ritenendola difficile. 
L’Amministrazione Comunale non smetterà di fare tutto il possibile per risolvere questo problema e ringrazia in particolare le mamme ed i papà che si stanno adoperando per sollecitare la continuazione di questo importante servizio per la nostra Comunità.

Perenuta da

Valentina Moretti

P.S.

Le uniche cose certe di Serra:
- calo dei servizi
- aumento delle tasse

Angelo Cuicchi

lunedì 14 dicembre 2020

IMU, i nuovi comunisti ci fanno rimpiangere quelli di prima

Il Governo ha stabilito per la tassa IMU l’aliquota dell’8 per mille, con la facoltà ai Sindaci di variarla fino ad un massimo di 10,6 per mille. Giustamente i nostri Amministratori per l’IMU hanno optato per l’aliquota massima del 10,6 per mille. Infatti, dobbiamo riconoscere che il nostro Comune è fiorente sotto ogni aspetto:
- turismo all’apice, anche se l’unico albergo ha dovuto chiudere da tempo i battenti;
- attività di ristorazione invidiabile tanto che al centro storico né è rimasto uno solo;
- attività commerciali ad alto valore aggiunto, per gli acquisti di ogni tipo e genere si formano
  quotidianamente lunghe file d’attesa;
- commercio alimentare come il ristorante, ne è rimasto uno solo;
- case del centro storico da oltre  vent’anni  per un terzo non abitate perchè in fase di crollo;
- feste estive ad alto costo per pochi, anzi per i soliti ......;
- compravendite immobiliari al costo di un’automobile neanche di grande valore;
- artigianato ancora in piedi solo per la pasione di pochi, uno di questi tiene ancora aperto benchè in
  pensione solo per pagare l'IMU;
- zona industriale desertificata per fallimenti, vie senza illuminazione (benchè pagata) e numeri civici;
- distretto sanitario smantellato;
- trasporto pubblico inesistente;
- ecc. ecc. 

Sentiti ringraziamenti a tutti gli Amministratori e Consiglieri di maggioranza da parte della Cittadinanza felice di vivere in questa oasi di benessere. 

 Angelo Cuicchi 

P.S.
Un ringraziamento particolare è rivolto all’Amministratore molto attivo nelle inutilità,  non a caso soprannominato "faccennò", che però, bontà sua, risiede in altro Comune.
"lasciasse perde co ste sciapate" !!!

sabato 21 novembre 2020

Interrogazione al Sindaco - Scuola di SSQ

 


 Angelo Cuicchi

sabato 31 ottobre 2020

Scuola di Serra San Quirico

Al Sig. Sindaco
del Comune di Serra San Quirico AN
protocollo.serrasanquirico@emarche.it

Ai Consiglieri Comunali
Fabrizio Giuliani    : giuliani.fabrizio@gmail.com

Debora Pellacchia    : debora2783@gmail.com

Katuscia Meloni    : arkikat@libero.it

Recentemente il consigliere comunale Katuscia Meloni mi ha invitato a prendere visione del

“Progetto di adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’edificio scolastico di scuola elementare e media del  comune di Serra San Quirico” a firma dell’Ing. Flavio Tenti in corso di appalto.

Conseguentemente ho scaricato gli elaborati di progetto dal sito del Comune soffermandomi principalmente nella relazione di calcolo.

In questa sede, benché abbia copiose riserve sull’intero progetto, non entro nel merito delle scelte progettuali del Professionista incaricato quale diretto responsabile, ma, trattandosi di opera pubblica, peraltro di particolare sensibilità, non posso non rilevare fondamentali illegittimità quali condizioni richieste dalla normativa sismica vigente, in merito alla verifica sismica dell’edificio con l’impiego di isolatori sismici così come condotta.

Ho purtroppo constatato, con dispiacere ma con evidente disappunto, come rilevabile dalle ultime pagine della relazione di calcolo, che la verifica condotta con il metodo Pushower, tecnicamente definita “analisi statica non lineare” è espressamente vietata dalla normativa sismica e dalla relativa circolare applicativa, dicasi: Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 17 Gennaio 2018; Circolare dello stesso Ministero del 21 gennaio 2019, n. 7.

Com’è noto per gli addetti ai lavori, in caso di terremoto gli isolatori sismici, qualora impiegati negli edifici, servono a sconnettere il moto del terreno di sedime rispetto a quello degli edifici medesimi in modi traslatori elastici e lineari, che non possono quindi essere verificati con il metodo Pushower che per l’appunto è un metodo non lineare:

Così recitano il D.M e la Circolare:
D.M. punto 7.10.5.3 ANALISI - Per le costruzioni isolate alla base …… Per esse non può essere usata l’analisi statica non lineare.
Circolare punto C7.10.5.3 ANALISI - In relazione alle caratteristiche dell’edificio e del sistema di isolamento possono essere utilizzati i seguenti metodi di analisi:
    statica lineare
    dinamica lineare
    dinamica non lineare

Le condizioni poste dalla normativa sismica sono ovvie perché qualora impiegati altri tipi di analisi, si arrivano a risultati di verifica non attendibili per la sicurezza.

Spero che a seguito di queste poche righe di così tale importanza, il Sindaco quale primo destinatario, intervenga per cestinare tale progetto, sostituendolo con un altro rispettoso della normativa vigente onde evitare un disastro per l’edificio, le scolaresche e il personale insegnante e non.

Parere gratuito
Angelo Cuicchi
Ingegnere strutturista

lunedì 26 ottobre 2020

Il covid-19 con il Governo più a sinistra dal dopoguerra

Un vero disastro, tra DD.MM e DPCP traspare la posizione ideologica comunista di questo Governo con il beneplacito di colui che non parla mai.

Sperano negli aiuti dell’Europa a fondo perduto di 80 miliardi di euro e in 10 mesi ne hanno buttati al vento 100 solo a favore dei protetti:

dipendenti pubblici e privati, cassaintegrati quasi a vita, alti pensionati, percettori di sussidi a italiani e clandestini, sia del reddito di cittadinanza e di ogni altra prebenda.

Dall’altra parte i diavoli:

gli autonomi, quelli che mandano avanti da sempre questo Paese, da soli contro tutto il disastro italiano, che è riuscito pure ad avere tre papi.

Forse è arrivato il momento per il cambiamento, gli autonomi faranno saltare questa accozzaglia di scappati di casa.

Eppure ci voleva e ci vorrebbe poco senza fare altri buffi.

Basta togliere un pochino ai protetti per darlo a quelli che perdono tutto o quasi.

Ma come detto sono comunisti che a parte le prediche il senso dell’uguaglianza non sanno proprio dove stia di casa

Angelo Cuicchi

giovedì 15 ottobre 2020

Associazione Ingegneri liberi professionisti

 

La nota che segue è al momento rivolta agli Ingegneri, ma è da ritenersi valida per ogni tipo di libera professione.

Liberalizziamo il nostro mondo lavorativo dalla schiavitù partitica e dalle oligarchie oppressive.

 Carissimi colleghi;
credo sia arrivato il momento di creare un gruppo di ingegneri e di altri professionisti  che esercitano la libera professione finalizzato alla divulgazione di idee e proposte utili all’esercizio del proprio lavoro visto che gli Ordini rappresentativi volgono la testa ad altri lidi 

Ormai tra:
burocrazia crescente in maniera esponenziale tanto che la parte del nostro lavoro d’ingegneri è ormai marginale;
corsi di aggiornamento obbligatori per lo più farlocchi, inutili e a volte dannosi, supportati da aziende mercantili pubblicanti i loro prodotti miracolosi solo sulla carta;
pavoneggiamenti fastidiosi dei nostri rappresentanti a livello nazionale al solo loro scopo;
l’essere considerati pecore d’ammaestrare per poi essere tosate;
lavoriamo ormai a tre o quattro euro l’ora, senza contare le crescenti responsabilità penali e civili con l’obbligo di dotarci di più assicurazioni.

Ripeto che è il momento di ribellarci da questa condizione di sudditanza creando innanzitutto quell'opinione politica sulle libere professioni ormai assente, finalizzata anche  all’abolizione degli Ordini Professionali (figli della Camera delle Corporazioni di altri tempi), che oltre ad essere impropriamente eletti su liste partitiche, non operano nello spirito costitutivo.

Nel frattempo tutti i professionisti dovrebbero associarsi privatamente per categorie e federarsi in un’unica organizzazione del tipo di quelle imprenditoriali allo scopo di tutelare veramente le loro professioni.

Da qualche parte bisogna cominciare, cominciamo noi.

Chi è interessato a questo programma è pregato di dare assenso alla presente tramite comunicazioni, fornendo i propri recapiti, al seguente indirizzo:



Comunque per il momento è già a vostra disposizione il mio blog https://angelocuicchi.blogspot.it  dove questa nota verrà pubblicata alla pagina “Ingegneria".

E’ in fase di preparazione un blog specifico dal nome (presumibilmente) “ilprogessionista” con cartelle specifiche per Ingegneri-Architetti-Geologi,Geometri-Periti-Commercialisti, ecc.

Saluti cordiali

Ing. Angelo Cuicchi

martedì 13 ottobre 2020

A San Benedetto del Tronto di AP un altro incidente con feriti gravi

 

 

Un solaio in laterizio e c.a. crolla interamente all’istante, basta guardare le foto per capire che questo solaio è stato disarmato anzi tempo, oppure non puntellato in maniera adeguata in fase di getto.
E’ stata una iniziativa solitaria dell’Impresa? O in accordo con la D.L.?

Questa vicenda è tipica della condizione odierna degli ingegneri, che tra burocrazia e corsi farlocchi, utili solo a chi li tiene, non solo non hanno più il tempo di seguire i lavori, ma operano ormai a circa tre o quattro euro l’ora.

Di questo problema i vertici degli Ordini, locali e Nazionali, se ne fregano, costoro si occupano delle loro posizioni per i loro interessi e per i continui pavoneggianti in ogni sede per sparare ogni  tipo di operatività di  formazioni non solo inutili ma quasi sempre dannose.

E’ ora che si mettano in testa che ogni professionista si forma sempre e di continuo da solo, ne va del suo futuro lavorativo, non vi è alcun bisogno quindi di costringerlo a perdere un sacco di tempo per queste formazioni obbligatorie, di solito masse informi d’imbecillità ma sempre platee di pubblicità aziendali.

E’ giunto il momento di lasciarli in pace anche perchè ormai da tempo è ora di liberalizzare questo paese, magari incominciando proprio con l’abolizione degli Ordini professionali, peraltro eletti su liste partitiche e con intenti contrari allo spirito costitutivo.

Gli Ingegneri, e di sicuro anche altri professionisti, vogliono liberarsi da queste morse e, a tutela dei loro interessi, associarsi privatamente in maniera federale sul tipo delle associazioni imprenditoriali.

Ing. Angelo Cuicchi

domenica 11 ottobre 2020

Bongiorno: un audio di Conte sugli sbarchi

«Abbiamo un audio in cui Conte spiega la procedura: prima la redistribuzione, poi gli sbarchi». Lo ha spiegato a Tagadà su La7, Giulia Bongiorno, legale di Salvini nel caso Gregoretti.
Il premier testimonierà a novembre. «Mi aspetto che verrà e che confermerà che in realtà Salvini non stava
sequestrando nessuno mastava aspettando che Conte terminasse la procedura per la redistribuzione».
Interpellata sul perché non sia stata la difesa a chiedere la testimonianza ha risposto: «Non lo abbiamo fatto perché abbiamo un audio in cui il presidente Conte testualmente spiega la procedura».

 


 CORRIERE DELLA SERA

giovedì 8 ottobre 2020

sabato 26 settembre 2020

Il centrodestra primo alle Camere con qualunque legge elettorale


Qualora venisse cambiata la legge elettorale adottando il cosiddetto Germanicum, verrebbe meno la parte maggioritaria e i seggi sarebbero assegnati con metodo proporzionale e una soglia di sbarramento al 3% o, in alternativa, al 5% su base nazionale (o del 15% in una regione), riconoscendo il cosiddetto diritto di tribuna a chi non supera la soglia, ma ottiene il quoziente pieno in almeno tre circoscrizioni di due regioni differenti.

Nel caso di sbarramento al 5% potrebbero entrare alla Camera sette forze politiche (le cinque principali più Italia viva e Svp) e sei al Senato (Italia viva infatti non conquisterebbe il diritto di tribuna), mentre se la soglia fosse fissata al 3% sulla base delle intenzioni di voto attuali si aggiungerebbe Azione di Carlo Calenda che potrebbe entrare alla Camera ma non al Senato.

Indipendentemente dalla soglia di sbarramento, il Germanicum, così come il Rosatellum, assegnerebbe la maggioranza al centrodestra:

infatti con la soglia al 5%
Lega, Fdl e FI otterrebbero 219 seggi alla Camera e 112 al Senato

Un'eventuale alleanza giallorossa (Pd, M5S e Iv) si attesterebbe a 179 e 86 seggi.

Maggioranza più risicata per il centrodestra con la soglia del 3%:

206 seggi alla Camera e 108 al Senato.
In questo caso una ipotetica coalizione giallorossa otterrebbe 179 e 90 parlamentari.
 

Corriere della Sera-Nando Pagnoncelli

venerdì 25 settembre 2020

La sinistra è morta, irrilevante, pensa solo alla sopravvivenza


Il requiem di Bertinotti

Così morta da dover “rinascere dalle sue ceneri”. Perché il giochetto della “sopravvivenza”, ormai, davvero non può più reggere. Fausto Bertinotti interviene sul risultato delle regionali e certifica che il Pd ha poco da festeggiare.

 Bertinotti stronca la sinistra politica: “È morta”

 Per Bertinotti “l’importante è smetterla con la concezione della sopravvivenza. La sinistra deve rinascere dalle sue ceneri inserendosi con forza, come sta facendo in alcune realtà, nella società, cercando di capire e di passare all’azione. Deve stare dentro i fenomeni inediti e non continuare a porsi il problema della continuità. Non serve”. Dunque, l’ex segretario di Rifondazione Comunista identifica per la sinistra una crisi profonda, della quale le forze coinvolte stentato a comprendere il contesto, “il perché, che – spiega in una intervista al Quotidiano nazionale – è insieme della politica e della democrazia”. Bertinotti non salva alcuna componente della sinistra. Per lui in questa crisi “innesta la debolezza della sinistra cosiddetta rivoluzionaria, ma anche di quella cosiddetta riformista“. E allora occorre “un’analisi radicale e volutamente provocatoria. Basta con le vecchie categorie. Basta col Novecento. Ribaltiamo il nostro modo di ragionare. La sinistra politica tradizionale è morta. Non esiste più”.

 

Il vuoto nella rappresentanza italiana

Il giudizio è impietoso: “La sinistra – rimarca l’ex presidente della Camera – è altrove. Nella società. Confusa, frastagliata. La sinistra civile esiste. Però si basa su presupposti diversi. Le sigle che vediamo sono irrilevanti. Le novità vanno cercate altrove. Ad esempio negli Stati Uniti con le proteste degli ultimi mesi. Oppure in Francia: a Marsiglia, dopo un quarto di secolo, si è riconquistata la guida della seconda città transalpina con una formazione rosso verde tutta nuova, inedita, che si occupa di problemi veri, tangibili, reali. Un po’ come era successo con Podemos in Spagna. Ecco, la sinistra – conclude Bertinotti – si è inabissata nella società, ma non ha rappresentanza politica vera. O, se la ha, è irrilevante”.

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lunedì 21 settembre 2020

Rivolta dei migranti all’hotspot in Sardegna

 Non ci piace stare qui. E lanciano pietre agli agenti

La polveriera dell’Hotspot di Monastir, nel sud della Sardegna, sul punto di esplodere. Poco fa, un giovane migrante appena sbarcato, appende uno striscione dal tetto del centro, in cui annuncia lo sciopero della fame per protestare sulla sistemazione a lui non gradita. La situazione degenera nel giro di pochi minuti. E dalle rivendicazioni di un singolo su sistemazione e pasti, si passa a una vera e propria rivolta di clandestini africani: con tanto di lancio di pietre dalla sommità della struttura contro la polizia.

Rivolta di migranti africani all’hotspot di Monastir

Dunque, ancora tensione al centro migranti di Monastir. Non è la prima volta, infatti, che la struttura sale ai disonori della cronaca. Fughe e risse tra gli ospiti, che hanno animato soprattutto le ultime settimane, sono praticamente all’ordine del giorno. L’incolumità degli agenti in servizio in quella trincea è seriamente messa a rischio. Oggi, l’ennesimo, gravissimo episodio che allunga la scia di ordinaria violenza all’interno del centro, lo testimonia una volta di più. Le immagini, rilanciate su Twitter da RadioSavana, parlano senza bisogno di aggiungere molto altro. Se non parole di solidarietà per gli uomini del Reparto Mobile di Cagliari e i mezzi di servizio, bersaglio della virulenta sassaiola partita dal  giovane migrante nordafricano all’indirizzo delle forze di polizia presenti.

Sassaiola contro gli agenti: l’ennesimo grido di allarme delle forze dell’ordine

Il sindacato Es Polizia, con Vincenzo Chianese e Marco Grandi (segretario generale e di Es Cagliari rispettivamente), denunciano il caso. E, come riporta tra gli altri in queste ore il sito de L’Unione sarda, mettono l’accento sulla «struttura che ospita il Centro di accoglienza straordinaria, che ha manifestato la sua palese inadeguatezza, mettendo a repentaglio l’incolumità di poliziotti, carabinieri e finanzieri. È inaccettabile». Ci si augura che almeno quest’ultimo grido di allarme venga ascoltato.

Hotspot di Monastir (Sardegna): rivolta dei clandestini africani che lanciano sassi contro la Polizia. Ci vuole il blocco navale immediato, in Italia non deve entrare più nessuno illegalmente, la nostra pazienza è morta. Governo Conte indegno. 

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venerdì 18 settembre 2020

Il Ponte di Calatrava è un cazzotto nello stomaco.

Venezia non merita i capricci narcisi delle archistar

giovedì 17 settembre 16:34 - di Fabio Rampelli

Andare a Venezia e sostenere una conferenza stampa in un albergo storico posto sotto il Ponte moderno di Calatrava mette l’ansia. L’armonia leggiadra della Laguna, le facciate merlettate dei palazzi di ricchi mercanti. Le palificate in legno conficcate nel terreno morbido delle isole lagunari a consolidare a mestiere il limo. Il largo uso della pietra bianca e impermeabile d’Istria sono colpiti da un cazzotto nello stomaco rappresentato da questo mostro d’acciaio e vetro voluto dall’allora sindaco rosso Massimo Cacciari.

Venezia, basta capricci autoreferenziali

Quando si ha la fortuna di guidare la ‘città unica e irripetibile’ si deve capire che basta vivere di rendita, con restauri, consolidamenti, ristrutturazioni, completamenti, riproduzioni e brigare con lo Stato per realizzare infrastrutture degne dell’età moderna. Ma l’architettura no, quella non la si deve toccare, semmai occorre ‘venezizzare’ Mestre e non ‘mestrizzare’ Venezia. Ma come si fa a dare l’incarico a manomettere la terra dei Dogi a un’archistar che ha fatto la sua fortuna progettando opere che ignorano il contesto in cui sono collocate in tutto il mondo? L’antitesi dell’identità, la costruzione anonima e spersonalizzata che si compone di capricci autoreferenziali e mette in mostra il progettista invece che l’architettura.

Il Ponte di Calatrava è un mostro da buttare giù

E poi ‘sto ponte’ nemmeno si sostiene a causa di una curvatura troppo ribassata. Spinge sulle due sponde che s’inabissano, fino al punto da aver costretto a far lavorare in eterno due enormi martinetti (a spese dei veneziani). Per non parlare delle cadute da parte dei turisti che scivolano, soprattutto d’inverno, sulle pedate della scala, inopinatamente realizzate in vetro. Perché non tutti gli architetti sanno, in special modo quelli miliardari, che il vetro è sdrucciolevole. L’obiettivo utopistico e idiota voleva essere quello di far attraversare il ponte dalla luce. Ma quale luce? Le lastre di vetro per sostenere il peso dei pedoni sono talmente spesse che hanno il colore dell’alabastro e non le trasparenze del cristallo. E Venezia è una città sull’acqua, tra le più umide al mondo. Non ci voleva una scienza  per capire che la condensa avrebbe trasformato i gradini in piste di pattinaggio e i pedoni ci sarebbero volati sopra come Carolina Kostner. Chi ha pagato fino a oggi i risarcimenti per le fratture procurate? Calatrava? Cacciari? No, le ha pagate il Comune di Venezia, cioè i cittadini contribuenti.

Fa più feriti di una guerra

Infine non si può non evidenziare che anche le conseguenze urbanistiche sono state negative. Perché il Ponte dell’architetto catalano ha spostato i flussi dalla sponda con esercizi commerciali e attività artigianali a quella della stazione ferroviaria. Creando un grave danno sociale ed economico. E ora, che fare? In epoche migliori si sarebbe fatta probabilmente autocritica. E immaginata una repentina demolizione del mostro, recuperando il tanto ferro e il vetro da impiegarsi in più nobili cause.

Servirebbe un ministro coraggioso

Oggi si troverà mai un ministro per i Beni culturali capace di dare un calcio nelle palle a un’archistar? Che sappia proteggere e incoraggiare un sindaco a purificare il territorio dai mostri (sacri, ma sempre mostri). E a restaurare il profilo della sua città (skyline) deturpato dai narcisisti? Ecco, la ricetta per il  ‘Pondulo di Calatrava’ può essere duplice. Buttarlo giù convocando i riciclatori di ferro che farebbero grande festa. Oppure chiedere agli artisti di tutto il mondo di acquistare ciascuno un gradino a 50mila euro l’uno per realizzare un’opera ruvida e rettangolare. Delle dimensioni di una pedata e chiudere con questa pagliacciata di un ponte che fa più feriti di una guerra. Perché la sinistra radical chic di Cacciari voleva vergare la Repubblica di Venezia con un ‘segno’. Il segno del provincialismo, della presunzione, dell’idiozia.

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mercoledì 16 settembre 2020

In Olanda la prima strada realizzata con plastica riciclata




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giovedì 3 settembre 2020

Una società parassita di massa

Covid, Ricolfi: «Ma quale modello italiano, siamo stati fra i peggiori e avremo un brusco risveglio»

mercoledì 2 settembre 11:44 - di Federica Parbuoni

Altro che modello italiano, da guardare con ammirazione e imitare. Il nostro Paese, di fronte all’emergenza Covid, si è dimostrato invece “disorganizzato”, non reattivo, incapace “di far ripartire l’economia”. Una debacle, insomma. Di cui paghiamo le conseguenze sanitarie ed economiche, che saranno ancora più pesanti a partire dal primo semestre 2021. Non c’è appello nelle parole del sociologo Luca Ricolfi, che smonta punto per punto la narrazione sulla presunta validità dell’azione di governo di fronte alla crisi.

Ricolfi: “Ma come si fa a parlare di modello italiano?”

“A giudicare dai risultati, sconsiglierei qualsiasi paese di seguire il modello italiano, fatto di ritardi, disorganizzazione, leggerezza nel far rispettare le regole, incapacità di far ripartire l’economia. Siamo al 4° posto in Europa come numero di morti per abitante, e all’ultimo come andamento del Pil 2020”, ha ricordato il sociologo in una lunga intervista al Giornale. ”Come si fa a parlare di modello italiano? Se dovessi additare dei modelli, citerei piuttosto quello della Germania e quello della Corea del Sud. Sono due Paesi che molti media stanno descrivendo come attualmente più inguaiati di noi, ma che in realtà si stanno comportando meglio”.

Scuola e università ridotte a diplomifici

”Solo Belgio, Spagna e Regno Unito hanno un bilancio complessivo di morti (per abitante) peggiore di quello dell’Italia”, ha quindi sottolineato Ricolfi, non mostrando alcun ottimismo riguardo la situazione epidemica da Covid in Italia. “È necessario – ha proseguito – ripensare il sistema dell’istruzione. La qualità si è abbassata drammaticamente, e ora con la didattica a distanza si appresta a ricevere il colpo di grazia. Travolte dalle pressioni a promuovere, per dare all’Europa i numeri che pretende, scuola e università sono diventate macchine per produrre false certificazioni, o meglio certificati veri indistinguibili da quelli falsi”.

Nel 2021 arriverà un “brusco risveglio”

“Anche se la pandemia dovesse miracolosamente sparire nel 2021 – ha quindi avvertito il sociologo – il mondo occidentale si troverà ad avere perso ulteriori posizioni nella competizione con la Cina. Sul fatto che possa tornare il modello economico precedente ho i miei dubbi, almeno per l’Italia. Noi eravamo già una società signorile di massa in declino. Questi mesi li abbiamo usati per tappare le falle e congelare tutto, senza la minima attenzione a creare le condizioni di una ripartenza. Mi aspetto – ha chiarito – un brusco risveglio nel 2021, quando ci si accorgerà che non si può andare avanti in eterno con sussidi e blocco dei licenziamenti. Bisogna invece avere meno tasse e meno burocrazia per consentire ai produttori di restare sul mercato o di entrarvi. L’alternativa è di diventare una società parassita di massa, in cui una piccola minoranza lavora e la maggioranza – ha concluso Ricolfi – vive di trasferimenti”

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domenica 16 agosto 2020

Migranti in fuga

 

I polizziotti rivelano: " Abbiamo l'ordine di non fermare i migranti che scappano"

 

 La situazione dei migranti malati di Covid in quarantena e di quello che scappano sta diventando esplosiva nell’Agrigentino. E i poliziotti non ne possono più. «Siamo stanchi, siamo qui per niente», dicono gli agenti di polizia che lavorano nella provincia più martoriata d’Italia. 

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domenica 9 agosto 2020

Bar e ristoranti senza personale. “Colpa di bonus e reddito di cittadinanza”

 

Bar e ristoranti senza personale "Colpa di bonus e reddito di cittadinanza"

sabato 8 agosto 15:59 - di Carlo Marini
reddito di cittadinanza

Tra reddito di cittadinanza e bonus, molti giovani preferiscono stare a casa.  “Siamo nel momento clou di una stagione già di per sé molto complicata e si è aggiunto un problema gravoso. La difficoltà a reperire personale. In tanti vengono a fare il colloquio e poi ci rispondono che preferiscono rimanersene a casa, coperti da reddito di cittadinanza, bonus o altre forme di sostegno”. L’allarme è del presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori, Alberto Maschio.

Mancano tre lavoratori su 10

“Molti colleghi, ma il problema riguarda anche le attività di ristorazione, stanno continuando a segnalare alla nostra segreteria, ma anche a me personalmente – racconta – la difficoltà a reperire personale. Si tratta di figure professionali tra le più disparate, per un totale che si assesta attorno al 30%. Già nel mese di luglio, quando il lavoro richiedeva l’assunzione di altre persone, avevamo ottenuto una risposta non particolarmente confortante da parte di varie figure professionali. In questo momento la situazione si è aggravata”.

Il reddito di cittadinanza toglie lavoratori

Il problema del reddito di cittadinanza che mette i lavoratori in condizione di restare a casa è una costante. Infatti, è più facile per chi è disoccupato richiedere il reddito di cittadinanza e stare a casa anziché lavorare per alcuni mesi e perdere il diritto al reddito. E, dopo le misure del decreto rilancio, al bonus. Lo scorso anno il problema fu sollevato dalla Regione Liguria, che riscontrò enormi difficoltà nel reperire personale per la stagione estiva. E una difficoltà simile si presentò nella Riviera adriatica. Uno chef di San Benedetto del Tronto aveva lanciato un appello analogo. “Non trovo personale. Nessuno vuole essere messo in regola”, aveva detto al Messaggero. Tuttavia, l’alternativa, paradossale per chi proclamava l’onestà nel suo programma è il lavoro in nero. Il cameriere lavora nel ristorante nell’hotel o al bar in nero. Non perde il reddito di cittadinanza e presta servizio. Non a caso, in questi ultimi tempi le denunce sono moltipicate.

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mercoledì 5 agosto 2020

Un anno di messaggi tra Palamara e Zingaretti

Un anno di messaggi tra Palamara e Zingaretti

 

Sul Pd aleggia una palpabile preoccupazione: le chat di Luca Palamara, l’ex membro del Csm indagato per corruzione e per questo espulso dall’Associazione nazionale dei magistrati. Una vera e propria bufera, quella delle intercettazioni, che si è abbattuta sulla magistratura e che a breve si potrebbe abbattere anche su Nicola Zingaretti. “La Casellati – confessa il piddino Umberto Del Basso De Caro al Giornale – ha chiesto che escano tutte le registrazioni di Palamara. Da quanto ne so ci sono pure quelle con Zingaretti. Perché? Chiedete a Ielo e a Pignatone”.

Si parla infatti di un anno e due mesi di messaggi tra il magistrato e il segretario dem, interrotti proprio nel giorno in cui l’inchiesta perugina su Palamara è finita sui giornali, ossia a maggio dello scorso anno. Prima di quel giorno si leggono gli auguri inviati dalla toga al politico in occasione della vittoria alle elezioni regionali, la nomina a titolo gratuito di Palamara nel consiglio scientifico di un istituto di studi giuridici della Regione.

Ma non solo. Tra Palamara e Zingaretti sono infatti intercorsi parecchi incontri in bar e ristoranti. Non sarebbe tutto però perché secondo Del Basso De Caro ci potrebbero essere nuove e scomode carte che proprio il “chiedete a Ielo e a Pignatone”, ossia il pm che ha iniziato l’indagine poi finita a Perugia su Palamara e l’ex numero uno della procura romana, fanno pensare a qualcosa pronto a venir fuori.  liberoquotidiano.it

La moglie di Palamara dirigente esterna in Regione Lazio, assunta da Zingaretti


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Buoni questi!

Angelo Cuicchi


martedì 4 agosto 2020

Palamara ammette: «È vero, la sinistra orienta la magistratura». E aggiunge: «Mi sono pentito»


lunedì 3 agosto 9:29 - di Gianluca Corrente
Palamara

«La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti. È composta da 9mila persone che nei fatti sono una comunità. Ed è indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura». Ad affermarlo è Luca Palamara, nell’intervista con il direttore del giornale online Giulio Gambino durante la terza serata del TpiFest. «A volte ti viene da pensare che la stampa non sia libera, è importante l’indipendenza della stampa così come quella della magistratura. Ho grande fiducia che la generazione dei giovani possa dare al paese una stampa libera».

Il pentimento di Palamara

«Se tornassi indietro non rifarei le stesse cose», aggiunge. «Eviterei questo meccanismo di relazioni. Sarei molto più netto su reiterate e numerose richieste di raccomandazione che hanno caratterizzato la mia persona in quegli anni. Mi sono pentito». Ci tiene però a sottolineare che «ci sono più Palamara per ogni correnti. E sono coloro che negli anni hanno ricevuto incarichi politici associativi». È stato preso «il mio telefono. Se fossero state ascoltate le conversazioni di miei omologhi si potrebbe avere visione più globale di quello che è realmente accaduto. Dovrebbero essere ascoltati per una visione meno parziale, perché esiste un altro pezzo».

Le chat “confidenziali” sul telefono

«Per le chat sul mio telefono, dico che contengono affermazioni improprie. Già più volte da quelle affermazioni io per primo ho preso le distanze. Ma tengo a dire che quando si scrive sulle chat spesso lo si fa in via confidenziale, in forma stringata, in forma sintetica. E soprattutto lo si fa nella convinzione del caposaldo della libertà e segretezza delle nostre comunicazioni», aggiunge Palamara.

Palamara e i giudizi politici

«Prendo le distanze da quelle che contengono contenuti impropri su svolgimento dell’attività politica. Ho esercitato una carica rappresentativa che come tale mi imponeva di interfacciarmi con il mondo della politica e delle istituzioni. Ho frequentato uomini politici di entrambi gli schieramenti. Determinati giudizi sono frutto di situazioni contingenti che come tali devono essere contestualizzati. Il mio nome, Palamara, può essere fatto solo per definire processo giusto e imparziale».

martedì 28 luglio 2020

Nordio: «La sentenza contro Berlusconi fu uno scandalo».



Come fecero fuori il Cav

«La sentenza Mediaset e l’estromissione di Berlusconi dalla politica attiva? È stato detto e ripetuto che bisognava processarlo il 31 luglio 2013 perché i reati a suo carico si sarebbero prescritti il primo agosto di quell’anno. E invece questo non era vero. Una balla». Lo dice in un’intervista a Libero l’ex magistrato Carlo Nordio. «Lo scandalo di quella vicenda», spiega, «non sta tanto nella fissazione anticipata del processo e nella costituzione di un Collegio giudicante quantomeno discutibile. Sta in quello che è emerso dalle dichiarazioni del giudice relatore e soprattutto dall’applicazione della Legge Severino».

Nordio e il conteggio della prescrizione

Per l’ex toga «il conteggio della prescrizione è complesso, perché i termini possono essere continuamente sospesi per mille ragioni. Ad Esempio, gli impegni dell’imputato o del suo difensore. Le date vengono grossolanamente scritte sul frontespizio del fascicolo all’inizio delle indagini. E devono esser continuamente aggiornate, spesso con scarabocchi illeggibili. L’errore è quindi sempre possibile. Va da sé che tanto maggiore è l’importanza del reato e del suo presunto autore, tanto maggiore dovrebbe essere l’attenzione in questo conteggio».


I calcoli e la ricostruzione

«La legge è uguale per tutti. Ma un furto in un supermercato non è come un reato tributario che può far cadere un governo. Se questi calcoli sono stati sbagliati non è difficile ricostruirli. Alcuni giornali lo hanno fatto. E pare che effettivamente siano errati. Però non parlerei di falsi. Il falso indica la malafede, e non arrivo a sospettare tanto da parte di colleghi».

La vicenda del 1994

Nordio osserva che «la notifica a Berlusconi dell’informazione di garanzia a Napoli nel 1994 attraverso un giornale era un reato. Eppure nessuno ha indagato sull’autore della violazione  del segreto istruttorio. Penso che dopo la vicenda Palamara – che peraltro ha rivelato cose note a tutti – il Csm così com’ è andrebbe soppresso, e sostituito da un organo costituito da membri sorteggiati tra i magistrati di Cassazione, i docenti universitari e i presidenti dei consigli forensi. Tutte persone, per definizione, intelligenti e preparate».

La legge Severino e il Cav

Quanto alla legge Severino «quella è stata la pagina più vergognosa della vicenda che ha portato all’estromissione di Berlusconi dalla politica attiva. La legge prevede la rimozione del condannato ancor prima della sentenza definitiva. E questo è già grave. Ma può anche starci. Quello che è intollerabile è che sia stata applicata retroattivamente, cioè per fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore».

Goffo l’atteggiamento della sinistra

«Qui l’atteggiamento della sinistra è stato addirittura goffo. Poiché la sanzione penale non può esser retroattiva, si è detto che quella era una sanzione amministrativa. Peggio che peggio, perché anche queste sanzioni seguono gli stessi criteri di quelle penali. Quando questi dilettanti hanno capito la gaffe, hanno sostenuto che si trattava “del venir meno dei presupposti di eleggibilità”, formula vanae gesuitica che non significa nulla».

Nordio e la “cacciata” di Berlusconi

In realtà secondo l’ex magistrato «cacciare via dal Parlamento un membro eletto è un provvedimento afflittivo, e come tale irretroattivo. Fui uno dei primi a sostenerlo. E il fatto che molti giuristi abbiano privilegiato la ragion politica all’elementare interpretazione della norma in senso garantista mi ha disgustato. Oggi vedo che quasi tutti ammettono l’errore. E speriamo che fosse solo un errore».

Dalla stampa

Angelo Cuicchi

domenica 19 luglio 2020

Il nuovo ponte di Genova è fuori norma

Parametri di sicurezza

Il tracciato, essendo frutto di una ricostruzione totale, dovrebbe rispettare le attuali norme geometriche di costruzione delle strade (Dm Infrastrutture 5 novembre 2001). Che fissano parametri precisi tra la lunghezza dei rettilinei e i raggi delle curve contigue, in modo tale che i primi non siano troppo lunghi e le seconde siano molto dolci. Un mix studiato per tenere alta l’attenzione dei guidatori e garantire che le curve siano facili da affrontare. Il nuovo ponte di Genova, visto su una cartina, avrebbe dovuto avere una forma a «S», mentre invece ricalca quasi perfettamente il vecchio tracciato rettilineo raccordato da curve strette, che risaliva al 1967 e quindi non rientrava nel campo di applicazione del Dm del 2011.
Come soluzione all'Italietta probabilmente vi si transiterà a 70 km/h. Sul vecchio ponte si viaggiava a 90 km/. Come dire: si andrà piano piano

Dal solo 24 ORE

 P.S.
In questo paese c'è da sempre qualcuno che oltre a manifestare la superbia professorale del loro lavoro, dove dietro di solito a spingere c'è sempre l'appartenenza politico-partitica, hanno pure la sfacciataggine di voler saper fare quello degli altri. Poi il risultato è simile a quello del ponte.
Quando l'italia era con I maiuscola, ovvero prima di essere rosicata fino all'osso dai comunisti, costoro per sbarcare il lunario avrebbero scelto la caccia o la pesca.
Ing. Angelo Cuicchi

mercoledì 15 luglio 2020

Il Ponte di Traiano sul Danubio


Questo si che si può chiamare un bel ponte

costruito negli anni 103 - 105










Dal web

giovedì 2 luglio 2020

Le prove del complotto dei giudici contro Berlusconi


Alcune conversazioni ambientali inchiodano i magistrati di Cassazione che nel 2013 condannarono Silvio Berlusconi per evasione fiscale. Il relatore della sentenza, Amedeo Franco (scomparso nel 2019), parla di "plotone d'esecuzione", di "porcheria" e "condanna a priori"

Vedi ed ascolta

Dal web
Angelo Cuicchi


martedì 30 giugno 2020

Sentenza contro Berlusconi pilotata, dopo 7 anni di gogna ristabilita la verità

Tribunale di Milano smonta accuse di frode fiscale a Berlusconi: “Fu un plotone di esecuzione”





Ci sono le prove che la sentenza che condannò Berlusconi al carcere, nel 2013, e che diede il via al declino precipitoso di Forza Italia, era una sentenza clamorosamente sbagliata. E perdipiù c’è il forte sospetto che lo sbaglio non fu dovuto solamente a imperizia dei giudici, ma – forse: scriviamo dieci volte forse – a un disegno politico del quale è difficile stabilire con precisione gli autori. Una persecuzione in piena regola? Decidete voi.
Vediamo bene cosa è successo. Prima a grandi linee e poi nel dettaglio. Berlusconi, come ricorderete, è stato condannato una sola volta (negli altri 70 processi che ha subito è sempre stato o archiviato o assolto o prescritto). Questa condanna – definitiva – risale al 1 agosto del 2013 (allora Forza Italia viaggiava sopra al 21 per cento dei voti). La sezione feriale della Cassazione che emise la sentenza di condanna era presieduta dal magistrato Antonio Esposito (che oggi è un editorialista del Fatto di Travaglio). Relatore era il magistrato Amedeo Franco.​

 A sette anni di distanza emergono delle novità molto importanti, contenute in un supplemento di ricorso alla Corte Europea (contro la sentenza della Cassazione) presentato giorni fa dagli avvocati di Berlusconi (Andrea Saccucci, Bruno Nascimbene, Franco Coppi e Niccolò Ghedini). Le novità essenzialmente sono due: una sentenza del tribunale civile di Milano che ribalta la sentenza penale; e una dichiarazione del dottor Amedeo Franco – ripeto: relatore in Cassazione – che racconta come la sentenza di condanna di Berlusconi da parte della Cassazione fu decisa a priori e probabilmente teleguidata. Per questa ragione era una sentenza molto lacunosa dal punto di vista giuridico.​



 Partiamo dal primo punto: la sentenza del tribunale civile. È una storia paradossale. Succede questo: la sentenza di condanna di Berlusconi (per frode fiscale) si basava sul presupposto che Mediaset avesse comprato dei film americani attraverso la finta mediazione di un certo Farouk Agrama, pagandoli molto meno di quello che Agrama fece risultare. La differenza tra prezzo vero e prezzo falso fu equamente spartita. La metà la usò Mediaset per abbassarsi le tasse, l’altra metà Farouk Agrama la intascò e la depositò in un conto svizzero. I magistrati sequestrarono il conto svizzero di Agrama. Berlusconi cercò di spiegare che in quel periodo, siccome faceva il presidente del Consiglio, non si occupava dell’acquisto dei film e tantomeno della dichiarazione dei redditi di Mediaset. Ma i giudici di primo, secondo e terzo grado non gli credettero. Sebbene la cifra evasa (circa 7 milioni) rappresentasse meno del 2 per cento dell’intera dichiarazione fiscale. Il processo fu rapidissimo, a smentire la tradizionale lentezza dei tribunali italiani. In primo grado, nel giugno del 2012, il Pm (quel dottor De Pasquale, noto per non aver liberato il presidente dell’Eni Cagliari ed essere partito per le ferie: nel frattempo Cagliari si suicidò; e noto per avere inseguito inutilmente l’altro presidente dell’Eni Scaroni, assolto) chiese 3 anni e otto mesi. La Corte arrotondò a quattro. L’appello si concluse nel maggio dell’anno successivo, confermando la pena, e tre mesi dopo, ad agosto, arrivò la sentenza della Cassazione. Record olimpico di velocità.​

 A quel punto – incassata la condanna e scontata ai servizi sociali, e incassata anche l’esclusione dal Senato sulla base della Legge Severino, approvata in tempi successivi all’ipotesi di reato e dunque, per la prima volta nella storia della Repubblica e anche del Regno, con l’attuazione retroattiva di una legge – incassato tutto ciò, Berlusconi (più precisamente Mediaset) si rivolse a un tribunale civile in virtù di un ragionamento molto semplice: se davvero, come dite voi, Agrama mi ha fregato tre o quattro milioni, me li ridia. ​


C’è stata appropriazione indebita. Il tribunale civile di Milano, con una recente sentenza, dopo aver esaminato tutte le carte e ascoltato tutti i testimoni, e preso in considerazione tutti gli atti dei processi penali, compresa la sentenza della Cassazione, ha escluso che ci fosse appropriazione indebita, ha stabilito che l’intermediazione non era fittizia, che la società di Agrama (che le sentenze penali avevano dichiarato fosse un’invenzione) è una società vera e propria e ben funzionante, e ha anche stabilito che non solo non ci fu maggiorazione nelle fatture, ma che il prezzo al quale Mediaset comprò era un ottimo prezzo. Diciamo che ha smontato a pezzettini piccoli la sentenza di condanna di Berlusconi.​
Ce n’è abbastanza per gridare allo scandalo? No: aspettate, aspettate.​
È successo che dopo la sentenza, il dottor Franco (cioè, ricordiamo di nuovo, il relatore in Cassazione) incontrò Berlusconi e commentò la sentenza e l’andamento del processo. Berlusconi non era solo, quando incontrò Franco, c’erano dei testimoni a questo colloquio, e uno dei testimoni registrò. Tra poche righe ricopiamo parte della trascrizione di questo colloquio. Prima vi diciamo che gli avvocati di Berlusconi sostengono che in questi anni non hanno usato la registrazione per rispetto del magistrato, che era rimasto in attività. L’altr’anno però il dottor Franco è morto, e ora gli avvocati di Berlusconi hanno deciso di usare la registrazione e l’hanno depositata nel ricorso alla Cedu. Qui mi limito a trascrivere un po’ di frasi. Sono frasi che fanno accapponare la pelle, specie se si pensa che questo magistrato non è uno qualsiasi, è stato il relatore nel processo a Berlusconi e, ragionevolmente, ne ha chiesto inutilmente l’associazione


Eccole qui.​
«Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… l’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto… In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? … Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo…».​
In una seconda conversazione, sempre registrata, il dottor Franco sosteneva che «sussiste una malafede del presidente del Collegio, sicuramente…». E riferiva voci secondo le quali il presidente Esposito sarebbe stato “pressato” per il fatto che il figlio, anch’egli magistrato, era indagato dalla Procura di Milano per… “essere stato beccato con droga a casa di…”. E poi diceva ancora: “I pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare…si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare…Questo mi ha deluso profondamente, questo… perché ho trascorso tutta la mia vita in questo ambiente e mi ha fatto… schifo, le dico la verità, perché non… non… non è questo, perché io … allora facevo il concorso universitario, vincevo il concorso e continuavo a fare il professore. Non mi mettevo a fare il magistrato se questo è il modo di fare, per… colpire le persone, gli avversari politici. Non è così. Io ho opinioni diverse della… della giustizia giuridica. Quindi… va a quel paese…». ​
Fermiamoci qui. Che vi pare? In piena magistratopoli c’è una nuova conferma che è più grande di tutte le precedenti. Spesso, molto spesso, la giustizia non ha niente a che fare con la giustizia. Le sentenze, qualche volta, o spesso – non possiamo saperlo – sono decise al di fuori dei processi e per motivi che non hanno niente a che fare con l’accertamento della verità. Talvolta in questo modo si rovinano vite. O reputazioni. Stavolta addirittura si è rovinato un partito e deviato il corso della politica nazionale. State sicuri che nessuno sarà chiamato a rispondere. Però fa rabbia. Figuratevi, Chi scrive mai ha votato per Berlusconi e mai e poi mai lo voterà. Lui è di centrodestra e io sono di sinistra, perché dovrei votarlo? Però sapere che è stata fatta con questi metodi vigliacchi la battaglia contro di lui, beh, sapere questo provoca dolore e paura.

Da "Il Riformista" di Sansonetti

Questa fogna a cielo aperto, braccio armato dalla sinistra per le "guerre" contro gli avversari politici di turno (Andreotti, Craxi, Berlusconi e oggi Salvini, la Meloni si prepari),  ha impunemente mutato la nostra democrazia.
Oggi grazie ad un pentito togato saltano fuuori le nefandezze golpiste e sovversive.

Angelo Cuicchi

domenica 14 giugno 2020

Coronavirus - Zone rosse

Conte costretto a confessare le sue responsabilità: «Ho deciso io di non istituire la zona rossa»

 


Non si è potuto nascondere Giuseppe Conte di fronte al procuratore aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota. Così, nel corso delle quasi quattro ore di colloquio avute ieri a Palazzo Chigi sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, ha ammesso le proprie responsabilità. “Ho deciso io”, ha spiegato il premier, facendosi comunque scudo dietro al “principio di massima precauzione”.

Angelo Cuicchi

P.S.
Ora chi lo dice agli ex ministri Bersani e Toninelli e a tutti i loro compagni che non mancano mai di stare zitti; eviterebbero continuamente di aprire bocca solo per dargli fiato!!!  
Per non dire altro dei giornalisti amplificatori della communicazione distorta; sia a mezzo stampa che televisiva.