sabato 29 luglio 2017

Berlusconi e Alfano

Oggi leggendo l'articolo di apertura  Belpietro sul giornale la verità ho trasecolato, ho immaginato il contenuto ancor prima di leggerlo; Berlusconi che continua con il pallino dell'uninominale non ha ancora capito che tutti gli uomini che ha scelto l'ha sempre fottuto. Anzi ci hanno sempre fottuto. Ci risiamo, per togliersi di torno Alfano ora lo vuole candidare in Sicilia alle elezioni d’autunno.
Il calcolo è quello di prendere i voti alle politiche senza la lista di Alfano. Nell'ultimo quinquennio 80 deputati, quasi tutti da lui scelti, sono passati dall'altra  parte e ancora non gli basta. Continua a volerci privare  del diritto alle preferenze, perché i capi come lui, Grillo e Renzi vogliono il personale controllo dei deputati. Caro Berlusconi, ti abbiamo votato sempre ma non lo faremo all'infinito. Spero solo una cosa, prego Dio, pur non essendo un credente, affinchè a 81 anni non mi rincoglionisca a tal punto, ammesso che ci arrivi. È meglio perdere che vincere con questi personaggi. A quanto pare Casini, Fini e oggi Alfano al Cavaliere non hanno insegnato proprio niente. Ora basta, a tutto c'è un limite. Non serve accarezzare gli agnellini che prima o dopo finiranno in graticola per raccatattare qualche voto quà e là.
Un Paese al collasso non si risana con i giochi di palazzo o calcoli elettorali di convenienza momentanea. Serve un consenso popolare ampio e vero. La politica della cosiddetta seconda Repubblica ha prodotto solo l'allontanamento della popolazione.
Proviamo qualcosa di nuovo che funzioni:
unioni di lista, collegi plurinominali con una preferenza, sbarramento al 5% senza alcun recupero.
Palese accordo tra i maggiori partiti per lasciare i centristi da soli, aldilà delle chiacchiere questi mantengono sistematicamente i piedi su due staffe, quando possono su tre, al solo scopo di conquistare una seggiola.
il Governo ?
Se nessuna coalizione raggiunge il 40%, che in tal caso avrebbe il premio di maggioranza, si potrebbe arrivare a coalizioni post elettorali tra liste per non più di 10 punti di programma  per volta, incominciando per esempio dalla riforma del sistema giudiziario affetto da cancro inguaribile; lassismo e permessivismo per tutti i delinquenti di ogni sorta. Il risultato della politica comunista sessantottina da smantellare prima possibile.

Subito dopo bisognerebbe mettere mano anche ai privilegi dei politici, dei manager pubblicie e dei sindacalisti arricchiti oltre misura a nostre spese, riducendo in miseria i troppi sfortunati, tanto da far rimpiangere ad un repubblicano come me la monarchia. Il colmo
Angelo Cuicchi

martedì 25 luglio 2017

Risposta interrogazione atti vandalici


Interrogazione sindacale atti vandalici



Angelo Cuicchi

Angelo Cuicchi

giovedì 20 luglio 2017

CIT - Certificati di Idoneità Tecnica



Ing. Angelo Cuicchi

martedì 18 luglio 2017

Consiglio Comunale del 24 luglio 2014 ore 19


Angelo Cuicchi

domenica 16 luglio 2017

Interrogazione sindacale atti vandalici


Angelo Cuicchi

venerdì 14 luglio 2017

Gli italiani sotto la soglia di povertà


Stampa

giovedì 13 luglio 2017

Castellaro 52° sagra del coniglio in porchetta



fb

martedì 11 luglio 2017

La cerificazione staica dell'immobile


La certificazione statica dell'immobile, l'ultimo delirio di Delrio

Tutte le associazioni spingono per la certificazione statica dell'immobile, aprite questo linck e vi renderete conto in che mani siamo messi. Per fortuna che c'è ancora qualcuno con la testa attaccata sul collo:

Il parere del Professor Edoardo Cosenza
Al tweet di Delrio ha immediatamente risposto Edoardo Cosenza, Ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università Federico II di Napoli, scrivendo sul suo profilo Facebook: “Non facciamo errori sull’onda dell’emotività. Ottima l’intenzione politica, ma non diciamo cose irrealizzabili. La compravendita riguarda singoli appartamenti. La sicurezza statica l’intero edificio"

Pertanto, secondo Cosenza, "non si può obbligare a preparare e inserire un certificato statico - qualunque esso sia - negli atti delle singole compravendite che riguarda un singolo e non l’intero condominio. Non confondiamo con la certificazione energetica please. Lo dico e lo ripeto: si deve incentivare l’uso del sismabonus, non inventare altre soluzioni fantasiose o irrealizzabili".

Web

venerdì 7 luglio 2017

Il DDL dei compensi professionali

i nuovi compensi profesionali 

web

Non si può tacere:

ieri m’imbatto in una comunicazione di InGenio circa la reintroduzione legislativa “dell’equo compenso professionisti”.
Il titolo ovviamente mi incuriosiva tanto che, nel pensare tra me e me “finalmente”, andavo avanti nella illustrazione per sommi capi del DDL. Era già notte fonda, non l’avessi mai fatto. Ho perso il sonno per tutta la notte.
Secondo il DDL l’equo compenso è una oggettiva esigenza per tutti i consumatori perché li mette al riparo da servizi professionali di bassa qualità. Fin qui siamo ad una enunciazione di principio a dire il vero del tutto inutile. Tra privati l’incarico professionale normalmente si basa su una reciproca fiducia tra committente e professionista per conoscenza diretta e per esperienze passate. Comunque basato qualora ritenuto necessario da un contratto d’incarico comprendente ovviamente l’elenco delle prestazioni e i relativi compensi.
Per ovvi motivi, che più avanti specificherò, il rapporto tra il Pubblico e il Privato l’enunciato rimane una sterile inutile affermazione di principio.
Invece la parte più interessante del DDL riguarda l’entità dei compensi, un altro enunciato sensato destinato però a rimanere solo sulla carta:  il compenso deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche delle prestazioni professionali.
Da quest’ultimo sacrosanto principio mi aspettavo in qualche modo il ripristino in un tariffario minimo diviso, come sarebbe logico, per differenti funzioni che sono tante e di diverso impegno e responsabilità. Niente affatto, e qui confesso ho rischiato di andare fuori di testa.
Secondo il DDL, come si determinano questi variegati compensi?
Semplice: facendo riferimento a parametri vigenti, anche se limitati, nell’impiego del contenzioso (con discrezionalità del giudice caso per caso). Il compenso inferiore ai minimi stabiliti dai parametri vigenti si deve ritenere iniquo.
Infine: la soluzione potrebbe consistere nel dare forza di legge ai contenuti minimi degli accordi collettivi sottoscritti  da loro organizzazioni di rappresentanze con le associazioni delle committenze.
In poche parole l’elevazione al quadrato di una nuova forma di sindacalismo con quote d’iscrizione, rappresentanze, poltrone e così via.
A questo punto alcune domande mi sono venute spontanee:
cosa c’entra la progettazione ingegneristica, la direzione dei lavori, i collaudi con responsabilità civili per 10 anni e penali a vita con i parametri di un contenzioso civile? Ma tutte queste teste d’uovo, hanno mai messo piede in cantiere? Hanno bene in mente gli adempimenti formali triplicati negli ultimi 10 anni al solo scopo di ottenere un qualsivoglia permesso a costruire? Basiamo il tutto sull’importo delle opere? Le trattiamo tutte alla stessa stregua? La consulenza al pari di una progettazione? Ma dove vivono, sulla luna!!!
I periti del Tribunale di Ancona statisticamente lavorano a 3.80 euro l’ora, dopo 2 incarichi mi sono cancellato. Non va meglio per i CTU (quelli dei contenziosi), vengono pagati, previa accettazione del giudice, sulla base di un tariffario vecchio di oltre trenta anni. Ma questi signori del DDL queste cose le sanno? Si perché se non conoscono la realtà anche a nome di molti miei colleghi Li invito cortesemente di lasciar perdere e trovarsi una nuova occupazione, magari in agricoltura dove come si sa occorrono sempre nuove braccia.
Oltre la crisi del comparto edile che negli ultimi anni l’ISTAT ha registrato redditi medi lordi per architetti e ingegneri di circa 20.000,00-30.000,00 euro annui, gli imponiamo i compensi minimi del contezioso giudiziario? Cari signori abbiate il coraggio di dire loro: andate all’estero, buttate i documenti personali imbarcatevi su un barcone di turno con gli immigrati e alla identificazione registratevi come clandestini economici provenienti dall’Italia. Dite loro che non vi occorre niente chiedete, se siete in coppia i 90.00 euro al giorno di legge, oltre 32.000,00 euro l’anno li avrete garantiti.
Se questi sono i presupposti, se per il rapporto tra privati conta poco, quello con il pubblico è un vero problema alla radice. Per le progettazioni di OO.PP. Tutti concorreranno offrendo ovviamente la tariffa minima. Chi assumerà l’incarico? L’amico del sindaco? Il dirigente di turno nominato dal sindaco? Il vincitore verrà sorteggiato? Chi farà il sorteggio?  Cantone in tutte le stazioni appaltanti? Ma mafia capitale e l’expo 2015 non hanno insegnato niente? Mi sembra proprio di no.
Il  minor costo non può essere l’unico fattore giudicante, sulla base di un tariffario adeguato la scelta dovrebbe essere basata sul rapporto qualità/prezzo e soprattutto sull’incidenza della manodopera di progetto, ma non giudicato dalla stessa stazione appaltante ma da almeno una terna di professionisti terzi sorteggiati di volta in volta a rotazione dagli ordini professionali tra gli iscritti agli albi con almeno 10 anni di esperienza, come già si fa per certi collaudi o qualcosa del genere. Troppo semplice, non si farà mai. Ma qui si entra in un altro capitolo quello del codice degli appalti, tutta un’altra storia, ma descrivere quello che abbiamo sopportato in proposito da tangentopoli ad oggi non basterebbe un libro. Come ho detto è un'altra storia che insieme ad altre fa parte di una storia più grande dal titolo “il collasso di paese da temo in declino”.
Ing. Angelo Cuicchi