domenica 30 ottobre 2016

Terremoto Centro Italia, Norcia: la strada si apre in due


Clicca qui per avviare il video

Web

La Chiesa e gli Immigrati

Mons. Galantino, segretario della CEI, con l’appoggio del papa Bergoglio mette a disposizione i conventi per gli immigrati.
Stampa

L'Arena di Giulierri RAI 1


Tre messaggi facebook

Premetto, non capisco niente, sono un ingegnere strutturista che per 35 anni ha solo restaurato e consolidato edifici d'interesse storico monumentale e non.
A sentirvi parlare mi viene la pellagra.
Dopo il 26 ottobre c'è stata una santificazione di Norcia per non aver subito danni in quanto la ristrutturazione del '97 era sta fatta bene, oggi crolla il teorema: legge applicata sicurezza garantita.
Le norme sismiche attuali con la circolare esplicativa consta di 800 pagine, di queste solo 27 riguardano le murature. Tanto basta per dire che le norme sulle murature non sanno cosa dire e che fanno acqua da tutte le parti. Ma i normatori non vengono mai chiamati in causa, sono infallibili e intoccabili come gli Apostoli di Cristo. Le stupidaggini alle quali noi poveri ingegneri siamo obbligati a sottostare non lo dice nessuno. Io mi voglio prendere la mia responsabilità, ma sono stanco di sottostare a tutte le formule matematiche che la norma ci impone, invece di studiare ancora più a fondo i metodi classici. Poco Computer e tanta testa.

Continuo:
con tutto il rispetto per i geologi, i nuovi sacerdoti, parlino meno, i centri storici non li possiamo e non li dobbiamo spostare, questo se lo mettano in testa.
Quando serve, dobbiamo ricostruirli ex novo con le stesse caratteristiche architettoniche ed urbanistiche. Sono il nostro valore culturale e storico a livello mondiale.
Una cosa va fatta subito: i rilievi tridimensionali di tutti gli edifici d'interesse storico monumentale con relazioni puntuali sui materiali costituenti. Un vero e proprio archivio della nosta cultura.
Questo spetta ai geometri, architetti ed ingegneri. I Geologi per cortesia facciano il loro lavoro, possibilmente meglio rispetto a quello che ho personalmente dovuto riscontrare mio malgrado in 35 anni di attività imprenditoriale e professionale come ingegnere strutturista.

Continuo ancora:
Gilletti, a Lei come a Davigo, quello che dite, lo pensate di notte oppure vi viene naturale?
Il ponte di Messina si autofinanzia come le autostrade, la ricostruzione post sisma no, quindi il ponte con gli investimenti per il dopo terremoto non centra proprio niente.
Inoltre: per il terremoto si continua a fare riferimento alla California e al Giappone, altra bufala, Los Angeles ha una estensione di un diametro di 80km con case basse e quasi tutte in legno o in muratura, salvo il centro con grattacieli con strutture in acciaio, ormai consolidate sia dal punto di vista della costruzione che dal calcolo automatizzato. In Giappone, per eccellenza sismico, l'ultimo terremoto ha procurato 41 morti e 2000 feriti. Da questo punto di vista abbiamo poco da imparare, nonostante norme pasticciate.

Angelo Cuicchi

sabato 29 ottobre 2016

La Cattedrale di Chartres



La cattedrale di Chartress a circa 90 km a sud-ovest di Parigi.
Un capolavoro di architettura gotica. Mille anni di esperienze messe insieme, sessanta anni per costruirla e un terremoto potrebbe distruggerla in 10 secondi.
Dicono che Dio sia il creatore dell’universo quindi dell’uomo. Ma come fa a permettere la distruzione di questa meraviglia. Forse Dio con l’universo e le sue dinamiche ha poco a che fare, ed è più probabile che sia solo il frutto della fervente immaginazione dell'uomo.
Nessuna madre distruggerebbe un simile capolavoro costruito dal proprio figlio.

Angelo Cuicchi

Confronto tra Costituzione attuale e proposta di riforma - NO al peggio

Per leggere i testi, attuale e di modifica, con commenti a latere

clicca qui 

Angelo Cuicchi

venerdì 28 ottobre 2016

martedì 25 ottobre 2016

Autovelox fissi: su quali tipologie di strade possono essere installati e dove è lecito il verbale senza contestazione immediata


Clicca qui

Web

Caratteristiche delle strade secondarie extraurbane



Caratteristiche
L'articolo 2 del Codice della Strada identifica le strade extraurbane secondarie come strade ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.
Questa categoria comprende quindi tutte le strade extraurbane a singola carreggiata, a prescindere da altre caratteristiche quali la presenza di intersezioni a raso, passaggi a livello o accessi privati. Nonostante ciò, sono assimilate alle strade extraurbane secondarie anche le strade a carreggiate separate costruite in base alle precedenti norme (nello specifico strada tipo III della Norma CNR 78/80 - Bollettino Ufficiale C.N.R. n. 78 del 28 luglio 1980[1]) che non sono classificabili come strade extraurbane principali in quanto non possiedono tutti i requisiti minimi tecnici.
Le Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade attualmente in vigore (approvate dal D.M. del 5/11/2001) ai sensi del Codice della Strada prevedono due tipi di strade extraurbane secondarie: le C1 e le C2. Si differenziano per il fatto che le C1 sono strade extraurbane secondarie a traffico sostenuto mentre le C2 sono a traffico limitato. In conseguenza di ciò la larghezza delle corsie di marcia delle C1 è pari a 3,75 metri per le C2 invece è pari a 3,50 metri. La banchina di destra delle C1 è larga 1,50 metri mentre quella delle C2 è larga 1,25 metri.[2]
Sulle strade extraurbane secondarie è ammessa la circolazione di tutti i veicoli, purché in regola con le disposizioni stabilite nel Codice della Strada, anche quelli senza motore e pedoni. Nel caso in cui su un determinato tratto di strada siano in vigore particolari divieti o limitazioni al transito, deve essere predisposta un'opportuna segnaletica

Limiti di velocità
Sulle strade extraurbane secondarie, il limite massimo di velocità per le autovetture, i motocicli e gli autocarri di massa a pieno carico non superiore alle 3,5 tonnellate è di 90 chilometri orari e mai superiore, in assenza di specifici segnali che fissino il limite a un valore inferiore, su un determinato tratto di strada.
Per altre categorie di autoveicoli, il limite può essere inferiore e dipende dal tipo di veicolo.

Autovelox: tutti i casi in cui la multa è nulla secondo la Cassazione


Clicca qui

Web

lunedì 24 ottobre 2016

Sartori, l'Italia, l'Europa e gli Emigranti - Intervista al Giornale del 17/01/2016

Gli sbarchi degli emigranti continuano, ripubblichiamo in proposito l'intervista al politologo Sartori, più che mai attuale.


Giovanni Sartori ha avuto il grande merito di essere stato uno dei rari editorialisti italiani a scrivere del pericolo mortale per le società democratiche rappresentato dall'islam. Se non ricordiamo male, furono tre i suoi editoriali sul Corriere della Sera, poi più nulla. Per i nostri media più importanti l'islam era soltanto una religione, in più una delle tre monoteiste, che scriveva mai Sartori ! Non gli pubblicarono più nulla, pur essendo Sartori politicamente super corretto, di sinistra. Ma non bastava.
Per questo pubblichiamo molto volentieri l'intervista che segue, con una breve presentazione dello stesso
Giornale.  Del suo ultimo libro, uscito lo scorso anno, non ricordiamo alcuna recensione,  chissà come mai ?
Giovanni Sartori, nato a Firenze nel 1924, è un politologo di fama internazionale. È stato nominato Albert Schweitzer Professor Emeritus in the Humanities alla Columbia Universi-ty di New York e professore emerito di Scienza politica all'Università di Firenze. Considerato un «liberale progressista» e insignito di molti riconoscimenti, è autore di numerosi libri, fra cui «Pluralismo, multi-culturalismo e estranei. Saggio sulla società multietnica» (la prima edizione Rizzoli è del 2000; la seconda, aggiornata, del 2002) e «La democrazia in trenta lezioni». L'ultimo è «La corsa verso il nulla. Dieci lezioni sulla nostra società in pericolo» (Mondadori, 2015).
Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa. che il multiculturalismo ò fallito,
Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in Francia, intel ettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono «Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. E un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il "monoteismo" occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia». Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».
Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? II multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola "muIticulturalismo" non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Cosi gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».
Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».
Cosa serve?«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non pub avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta dicendo? «Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. E l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Cosi se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie "ordinarie", più controllabili».
Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali "la colpa è sempre dell'Occidente"...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. E, e sarà sempre, cib che era dieci secoli fa. E un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. II simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere si. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore». E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. E un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea cosa da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è uri entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico». Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».

Stampa

Moltiplicazione grafica


Clicca qui

Angelo Cuicchi

domenica 23 ottobre 2016

Altra tegola su Pizzarotti




È indagato per turbata libertà di scelta del contraente il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, accanto al suo nome c’è quello dell’ex commissario Mario Ciclosi, alla guida del Comune per sei mesi, dal novembre 2011 fino alle elezioni del maggio 2012. La vicenda riguarda la vendita della società partecipata Stu Pasubio, la società per la riqualificazione del comparto della zona di via Pasubio, ceduta nell’ottobre 2012 alla reggiana Remilia (gruppo Unieco). Nel mirino, riferisce la Gazzetta di Parma, ci sarebbero anche i membri del cda della partecipata in carica quando ci fu la vendita. Le indagini sono condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla pm Paola Dal Monte

Stampa

sabato 22 ottobre 2016

Tutto sugli autovelox


Cliccare i link sottostanti

Diritti e risposte

Tipi di strade:


Autovelox: la multa si può contestare sulle strade secondarie

Web

L'UNESCO e il muro del pianto ebraico



Limitarsi a dire che la toppa è peggio del buco non rende l’idea del ridicolo di cui Matteo Renzi e il suo governo sono stati capaci di coprirsi in una vicenda, come la risoluzione dell’Unesco sui luoghi santi del Medio Oriente, che richiedeva solo un po’ di attenzione. Invece, è andata in scena la solita Italietta un po’ Vittorio Gassman in Brancaleone alle Crociate e un po’ Alberto Sordi nell’Arte di arrangiarsi. È accaduto, infatti, che nella risoluzione ora sotto accusa l’Unesco, su proposta dei rappresentanti dei Paesi arabi,  abbia indicato i luoghi santi di Gerusalemme con la denominazione palestinese di Spianata delle Moschee piuttosto che con quella ebraica di Monte del Tempio. Un vero sfregio per Israele e per la sua identità storico-religiosa, cui ha contribuito anche l’astensione (solo Usa e Germania hanno votato contro) del rappresentane italiano nell’Unesco, Franco Bernabè, colà designato da Renzi un anno e mezzo fa.

Lettera aperta degli ebrei italiani a Mattarella

Lo stesso Renzi che ora nel tentativo di placare le giuste rimostranze degli ebrei italiani (la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni ne ha fatto oggetto di una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella pubblicata sulla Stampa di Torino) cerca di innestare una goffa retromarcia forse anche – ma sul punto non ci sono certezze – sulla scorta di perplessità che in merito gli avrebbe espresso Barack Obama nel corso della recente cena alla Casa Bianca. Fatto sta che ha fatto saper urbi et orbi di essere andato su tutte le furie a spese del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e dello stesso Bernabè. «Non si può continuare con queste mozioni, una volta all’Onu, una volta all’Unesco contro Israele», ha tuonato il premier, che – pur ammettendo che «è stato commesso un errore di linea politica» – non rinuncia ad un timido tentativo di giustificazione: «La Farnesina ed il governo – dice – sono andati in automatico con una posizione presa da tanti anni, non ex novo», ma questo, ha aggiunto, «non vuol dire che non sia arrivato il momento di cambiarla». Renzi, infine, ha negato di aver mai convocato Gentiloni: «Si convocano gli ambasciatori degli altri Paesi, con Gentiloni ho solo parlato».

Gasparri: «Sull’Unesco dal governo posizioni antisemite»

Il centrodestra, la cui posizione è stata sempre di grande rispetto per la storia e l’identità di Israele, ha reagito commentando con parole di fuoco il pressappochismo di cui il governo ed il suo premier hanno dato ancora una volta prova. Durissime quelle di Maurizio Gasparri: «Sulla vicenda Unesco, Renzi si rivela un pagliaccio. Il rappresentante del suo governo per ben due volte si è astenuto su una delibera negazionista che offende gli ebrei di tutto il mondo. Renzi dice che è stata una scelta sbagliata. E perché non ha dato direttive diverse al rappresentante del suo governo che per ben due volte, lo ribadiamo, si è schierato su posizioni di fatto antisemite? Renzi -ha concluso il vicepresidente del Senato – non controlla nulla, non sa nulla, il suo governo è il regno della malafede, dell’approssimazione e dell’ignoranza».

Stampa

Commemorazione dei Caduti in guerra 6 Nov 2016


Angelo Cuicchi

Referendum il fronte del NO al 76%



Il fronte del No ha già  un vantaggio incolmabile su quello del Sì. Almeno sulla Rete. A meno di due mesi dal referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, il web ha registrato il 76,18% di commenti negativi verso la riforma Renzi-Boschi. Il restante 23,55% consiste invece nei commenti a favore della legge costituzionale promossa dal governo.
A riferirlo è  Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico, che ha monitorato i contenuti sul web generati spontaneamente dagli utenti relativi al referendum costituzionale tra agosto e settembre 2016, per capire il tenore e l’orientamento del dibattito sul internet fra i due schieramenti.
Il risultato dell’analisi non implica, naturalmente, che ci sia la stessa proporzione tra Sì e No quanto a intenzioni di voto. Però, se è vero (come è vero), che il web è ormai diventato il luogo privilegiato di formazione dell’opinione pubblica, allora un livello così elevato di pareri contrari rispetto a quelli favorevoli qualcose di importante comunque la segnala negli orientamenti del Paese. E la tendenza è inequivocabile: il No è  maggioritario.
Per dovere di cronaca e andando invece ai rilevamenti demoscopici, riferiamo che, secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis a 45 giorni dal referendum per il programma Otto e Mezzo, il Sì avrebbe guadagnato 2 punti percentuali, rispetto al No, negli ultimi 10 giorni, passando dal 49% del 10 ottobre al 51% di oggi. La rilevazione è però contraddetta (come riferiamo in  un altro servizio su questa pagina) da un sondaggio Ixè , secondo cui a essere in vatagio sarebbe invece il No. Renato Brunetta non crede comunque  al “sorpasso” del Sì sul No del sondaggio Demopolis. “Niente di più falso, sia perché l’invasione mediatica e gli effetti speciali di Renzi delle ultime settimane non hanno prodotto alcun risultato, sia perché sono dati in controtendenza con le rilevazioni di tutte le altre case di sondaggi”.
Stampa

venerdì 21 ottobre 2016

Profughi protestano, non ricevono da un mese i nostri soldi e bloccano la strada



Una quindicina di profughi ospiti di un agriturismo di Vigolzone, in provincia di Piacenza, hanno protestato bloccando un tratto della strada provinciale. Come si vede nel video, per riportare la situazione alla normalità è stato necessario l’intervento di tre pattuglie dei carabinieri di Piacenza. Si sono vissuti anche alcuni brevi momenti di tensione quando i camionisti hanno tentato di forzare il blocco improvvisato dai richiedenti asilo. Gli stranieri hanno protestato per il mancato pagamento del “pocket money”, la diaria mensile che viene corrisposta dalla prefettura a ognuno di loro e che ammonta a circa 75 euro al mese.

Per il video clicca qui

Stampa

giovedì 20 ottobre 2016

Le condizioni di legge per installare un autovelox


-1-
La legge [1] stabilisce che i cosiddetti autovelox – e, più in generale, tutti i dispositivi di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle sui “Limiti di velocità” e di “Sorpasso” – possono essere utilizzati o installati
– sulle strade extraurbane secondarie
– sulle strade urbane di scorrimento oppure su singoli tratti di esse
individuati con apposito decreto del prefetto, in base alla pericolosità del tratto, al tasso di incidentalità, alle condizioni planoaltimetriche e del traffico per le quali non è possibile procedere al fermo di un veicolo senza recare pregiudizio alla sicurezza della circolazione, alla fluidità del traffico o all’incolumità degli agenti operanti o dei soggetti controllati.
[1] L’articolo 4 del decreto legge n. 121/2002, convertito con legge n. 168/2002, in tema di “Disposizioni urgenti per garantire la sicurezza nella circolazione stradale”.

-2-
sulle strade extraurbane ordinarie e urbane a rapido scorrimento occorre che ci sia l’autorizzazione prefettizia in base alla pericolosità del tratto, al traffico e alla difficoltà di fermare subito i trasgressori [3].
Tuttavia, anche se c’è l’autorizzazione prefettizia, la multa è annullabile se la strada non risulta essere effettivamente “di scorrimento” [4].
[3] Art. 2/2 cod. str.
[4] Cass. sent. n. 701 del 5.02.2011.

Angelo Cuicchi

Valore legale della e-mail ordinaria


La posta elettronica – costituisce un documento informatico sottoscritto con firma elettronica “semplice”, dato che “il mittente, per poter creare ed inviare detta e-mail, deve eseguire un ’operazione di validazione, inserendo il proprio username e la propria password”.
Lo ha stabilito il Tribunale di Cuneo, con un provvedimento innovativo, nel quale – facendo leva sull’art. 10, comma 2, del TUDA, DPR 445/00 (“Il documento informatico, sottoscritto con firma elettronica, soddisfa il requisito legale della forma scritta”) – è stato concesso un decreto ingiuntivo a fronte di un credito la cui prova è stata data unicamente a mezzo e-mail (Tribunale Cuneo, decreto 15.12.2003 n. 848).

Il documento informatico, se sottoscritto con firma elettronica semplice, soddisfa il requisito legale della forma scritta.
Angelo Cuicchi

mercoledì 19 ottobre 2016

Mostra mercato prodotti tipici a Serra de' Conti

NON MI DITE CHE SONO NOIOSO. QUESTO E' UN ESEMPIO DI COME UN PICCOLO COMUNE CON POCHISSIMA SPESA PU0' ORGANIZZARE DELLE COSE CHE DANNO RISULTATI IMMEDIATI, COINVOLGENDO LA GENTE, PRODUTTORI,ARTIGIANI, COMMERCIANTI IN GENERE CON UNA ORGANIZZAZIONE MINIMA. IL SINDACO DI SERRA DE CONTI NON E' UN GENIO, E' UNA PERSONA MODESTA  UMILE CHE NON INVENTA NIENTE E CON INIZIATIVE SIMILI A QUESTA - NE FA 4 O 5 L'ANNO RIESCE A MOVIMENTARE IL PAESE COINVOLGENDO LE FORZE VIVE DEL TERRITORIO. SE NOI NON FACCIAMO UN SALTO DI QUALITA'(l'apertura della cartoteca e del complesso che  gli sta intorno che è un Unicum che pochi possono vantare andrebbe in questa direzione) NON VERGOGNANDOCI ANCHE DI COPIARE LE COSE BUONE, NON ANDIAMO DA NESSUNA PARTE.COME AVRETE NOTATO A QUESTA INIZIATIVA PARTECIPA PURE IL CONSORZIO DI CUI ANCHE NOI SIAMO SOCI E CHE ABBIAMO CONTRIBUITO A CREARE. PERDONATEMI

 FELICE ORAZI


Salve,
in allegato inviamo il modulo per partecipare come produttore o espositore al Mercaino dei prodotti tipici che si terrà il 13 di Novembre dalle ore 9,00 alle 20,00 lungo le vie principali di Serra de' Conti, in provincia di Ancona.
Cordiali saluti.

Compagni sbandati e ammutoliti


Assoluzione per Confalonieri e Piersilvio Berlusconi della Mediaset.
La Cassazione : “il fatto non costituisce reato”.
I compagni dove sono finiti? I giornalisti rossi che non arrossiscono dalla vergogna e che sanno sempre tutto, sono tutti in vacanza?
Intanto i criminali veri stanno a spasso, le banche degli amici di Renzi? “Top secret”, dei furti in casa ogni due minuti, non se ne parla, ma prima o poi statisticamente dovranno pur colpire anche le loro case!!! Finalmente!!!
E le regalie di Renzi tipo “jobs act”? Licenziamenti in crescita per giusta causa e aumento della disoccupazione. Finito il regalo, finita la festa.
Le chiacchiere hanno avuto sempre le gambe corte. Lui va da Barack Obama con il seguito di vip e giullari;
Ha ragione la deputata Elvira Savino di FI, “Renzi cena con Obama, gli italiani alla Caritas”.
Adesso vuole sfasciare pure la Costituzione “la più bella del mondo”, per la verità se la sfasciasse del tutto sarei d'accordo anch'io.
Angelo Cuicchi

Autovelox, le frottole del Sindaco di Filottrano

Dapprima dichiara che l'autovelox è stato installato dietro la richiesta dei Cittadini


Poi dichiara che la richiesta proviene dalla Provincia con la scusa del dissesto della strada. Controllate la data della lettera della Provincia 19 luglio 2016 - Tre mesi a ritroso dal 13 ott 2016 si passa al 13 lug 2016. La lettera della Provincia è del 19 luglio e l'autovelox era già da tempo installato, che sfiga però; "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi"- Sono PD, quindi tutto e possibile anche l'ipossibile. La lettera è sta richiesta a difesa, a Napoli direbbero "a cha nisciuno è fesso"


Ma soprattutto cliccate sul link per il video da cui potrete constatare la npon pericolosità della strada sia per lo stato pianeggiante, rettilineo, privo d'incroci e manto stradale in buono stato di mantenimento

Clicca qui per vedere

Una montagno di bugie, comportamento sicuramente non degno per nessun pubblico ufficiale.

 L'art. 357 c.p. dispone che "agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa".

MA NON IMPUNEMENTE

Il Sindaco non può nascondersi dietro la Provincia



Angelo Cuicchi


martedì 18 ottobre 2016

Autovelox sulla strada per Filottrano




Spett.le
Sig.ra Sindaco del Comune di
Filottrano
Via Roma n° 6
60024 Filottrano AN
e p.c. Ai Consiglieri Comunali
c/o la segreteria del Comune

Oggetto: intervista televisiva in merito all'autovelox sulla strada da Jesi a Filottrano
Giovedì u.s. mi sono recato a Filottrano per visite a degli amici ivi residenti, passando per la strada provinciale Jesi – Macerata, da me ben conosciuta.
Detta strada da Jesi é quasi interamente in salita con continui avvallamenti, tanto da non essere necessaria alcuna segnaletica di limite di velocità, perchè come autista sei messo nella condizione di non vederla se non vuoi andare fuori strada.
Nel corso della trasmissione “Quinta Colonna” diretta da Paolo del Debbio, ho appreso che sono arrivate ai cittadini di Filottrano migliaia di multe per eccesso di velocità, oltre i 60 km/ora per un autovelox posto nell'unico tratto stradale pianeggiante e non dissestato, sito poco prima di arrivare al centro della cittadina.
Non so se avrò preso multe per eccesso di velocità, sia in andata che al ritorno, proprio perchè l'attenzione alla guida, in quel tratto di strada si attenua visto l'unico tratto di guida tranquilla.
Alle domande del Conduttore al Sindaco ho appreso:
-1-
che il Sindaco è stata indotta a mettere l'autovelox con limite di velocità dietro sollecitazione della Provincia per il dissesto del tronco stradale;
-2-
che tutto sommato le multe per i residenti sono state in % una piccola parte.
Da odierne informazioni assunte da parte di amici residenti a Filottrano invece ho appreso che in merito alle richieste della Provincia, queste sarebbero invenzioni del Sindaco. Ma a parte o meno di della veridicità di questa ultima considerazione, da veterano Consigliere Comunale e politico locale da una vita intera sin da quando sicuramente Ella Sindaco andava alle elementari, se ancora non l'ha imparato colgo l'occasione di darLe questa possibilità.
Secondo la nostra Costituzione tutti dobbiamo sottostare alla legge, enti pubblici compresi ovviamente.
Per cui se la Provincia è l'ente preposto al mantenimento delle strade, visto che noi italiani le tasse le paghiamo anche per questo, non può in alcun modo chiedere la riduzione della velocità in un tratto viario, peraltro non danneggiato, ma provvedere in caso contrario alla sua immediata riparazione.
Ma ancora più grave la sua seconda affermazione, quella che tutto sommato a farne le spese non sarebbero stati i cittadini di Filottrano ma gli altri, il sottoscritto eventualmente compreso.
Trattare indirettamente i non residenti carne da macello e polli da spennare, cara Signora è un reato penalmente perseguibile, tanto che se mi dovessero arrivare delle multe per eccesso di velocità oltre i 60 km/ora, farò opposizione a queste secondo legge, ma Le assicuro sin d'ora che procederò penalmente contro la Sua persona per le Sue pubbliche affermazioni per compiaciuto diverso trattamento tra i residenti di Filottrano e non.
Tramite amici farò pervenire al locale comitato creatosi sul problema chiedendo loro di concedermi l'onore di essere il primo firmatario di eventuale querela contro la Sua persona.
Ing. Angelo Cuicchi
(Consigliere Comunale di Serra San Quirico)
P.S.
Chiedo cortesemente all'ufficio di protocollo di dare via e-mail segno di ricevimento della presente con indicazione dell'avvenuto protocollo e il relativo numero.

Riprendiamoci la strada - Via Clementina

VIA CLEMENTINA! Ci sono novità! :) Sabato abbiamo tenuto l'incontro del Comitato al quale ha partecipato il Sindaco di Genga Giuseppe Medardoni, che ringraziamo. Questo in sintesi quanto ci ha detto:
- si è costituito un tavolo tecnico-istituzionale composto dai Comuni di Genga, Serra S. Quirico, Fabriano, dal Parco, dalla Società Quadrilatero e dalla Murano Mineraria (gruppo cave), che si è riunito già alcune volte.
- E' stata presa in considerazione la modifica del tracciato della strada di sicurezza alla galleria, che attraverserà l'area protetta, recependo le osservazioni fatte dal Parco, in maniera da diminuirne l'impatto ambientale e salvaguardare i sentieri escursionistici per Castelletta e Grottafucile.
- I mezzi di cantiere che opereranno non passeranno dentro i centri abitati di Falcioni, Pontechiaradovo, Palombare e Mogiano, ma avranno percorso alternativo; nei centri abitati transiteranno solo i furgoncini e i mezzi che trasporteranno gli operai sul cantiere.
- Contestualmente è aperta la verifica tecnica ed economica su come rimettere in sicurezza la Clementina oggi chiusa, rimuoverne le frane, ristrutturarne la porzione di carreggiata franata nel 2013 e riaprirla al traffico veicolare e ciclopedonabile in tempi certi, salvaguardandone l'aspetto turistico e paesaggistico.
Nella riunione di sabato al Sindaco di Genga, in rappresentanza di tutti i soggetti coinvolti, abbiamo chiesto:
- che la strada di sicurezza nel Parco contempli concrete opere di mitigazione ambientale e una progettazione a basso impatto ambientale, dovendo essere utilizzata solo in situazioni di estrema straordinarietà.
- che la riapertura al traffico della Clementina debba essere riservata solo al traffico locale e dei residenti (come fosse una ztl), anche in senso temporale in ore e giorni della settimana, e ai mezzi leggeri che non potranno circolare ai sensi del Codice della Strada sulla nuova superstrada (es. motorini, apetti, mezzi agricoli), a che venga privilegiato e codificato il percorso ciclopedonabile dell'asta fluviale dell'Esino.
Che dire di tutto questo? GRAZIE a tutti voi, alla mobilitazione degli abitanti, di tanti cittadini, delle Associazioni e dei Movimenti, a tutti quelli che ci seguono su questa pagina. Grazie agli organi di informazione che ci hanno seguito e hanno dato voce alle nostre istanze.
Se pensate che finisca qui, vi sbagliate... :) INIZIA ADESSO la fase più importante, dobbiamo essere ancora di più parte attiva con gli interlocutori Istituzionali e imprenditoriali. Saremo attenti e vigili su ogni passaggio, pretendendo il rispetto degli impegni e dei tempi. Già nei prossimi giorni chiederemo di visionare i verbali degli incontri e ve ne daremo conto, così come dei progetti preliminari ed esecutivi degli interventi.
Sono passati 9 mesi da quella mattina del 14 febbraio in cui sotto la pioggia ci siamo ripresi la strada Clementina. Quando i cittadini ritrovano le ragioni per essere comunità, mettono al centro degli interessi ciò che è bene comune, e praticano davvero modelli partecipativi e democratici, i risultati ci sono.
Voi continuate a sostenerci, noi non molleremo di un millimetro.
Il lenzuolo con la frase di Ovidio Marras che abbiamo messo 9 mesi fa sotto la pioggia è ancora lì lungo la Clementina. Quel pensiero ci ha animato e guidato ogni giorno, così sarà anche nei prossimi.


 

Orazi Felice
da Facebook


domenica 16 ottobre 2016

Cartoteca storica delle Marche


Angelo Cuicchi

venerdì 14 ottobre 2016

Magistratura - Intervista onirica al Picconatore





Drin! E’ il telefono, sono le 6 del mattino, chi può essere a quest’ora? Dev’essere successo qualcosa di grave…
Pronto?
Pronto, chi è?
Sono Cossiga, stavi dormendo
Presidente, scusi, ma sono le sei…
Sei proprio di Cabras, un sassarese a quest’ora è sveglio. Io ho già letto tutti i giornali. Fatti la doccia e vieni a casa, ti devo parlare.
Ma quando? E dove?
Subito! Via Ennio Quirino Visconti, blindato dei Carabinieri.
L’abitazione di Francesco Cossiga a Roma è semplice, il salotto è pieno di foto, cornici d’argento, vassoi. Non c’è lusso, non c’è design, non c’è kitsch né barocco, tutto è semplice e ha il profumo dei libri, storia e politica qui riposano come un vino nel decanter. La bandiera dei Quattro Mori ricorda a tutti che questa non è una casa, è un’isola dove vigono leggi speciali promulgate dal padrone. Cossiga ha in mano un bel po’ di fogli bianchi, battuti a macchina.
Presidente, cosa c’è scritto in quei fogli che ha in mano?
E’ l’intervista che mi ha fatto Franco Mauri, è per te.
Ma Franco Mauri è lei!
Ho fatto come Spadolini. Anche lui si scriveva le interviste. Ho capito, non la vuoi, allora, dai, visto che ti credi intelligente, fai le domande.
Presidente, ma su cosa vuole essere intervistato?
Sei più addormentato di un giovane servo pastore a cui sono scappate le pecore nell’ovile. Su Renzi e la magistratura, su cosa dovrei parlare, secondo te, su Cuperlo e Bersani? Aiò.
E quale sarebbe il chiodo dove appendiamo il quadro, secondo lei?
Il chiodo è lungo e appuntito, perfetto per la tua fronte: Renzi deve riformare le intercettazioni e poi anche la magistratura.
Vaste programme.
Non fare citazioni in francese, non conosci la storia del generale De Gaulle. Pensa in sardo e traduci in italiano. Hai letto la raffica di dichiarazioni di Piercamillo Davigo?
Sì, certo. Dice che non c’è nessuna guerra e che i magistrati fanno indagini e processi.
Non hai capito niente, al solito. Davigo è il presidente dell’Anm e quello che dice ora rientra nella categoria della politica.
E quindi?
E quindi sei una testa d’asino. L’armistizio tra la magistratura e il governo non c’è più, siamo tornati al 1992. Anzi, poco prima. Ci sono tutti i segnali, siamo di nuovo a quel punto là, sta per succedere qualcosa.
Quale punto?
Lo scrissi nel mio messaggio alle Camere del 20 luglio del 1991. Te lo sei già dimenticato?
Presidente, sono passati venticinque anni…
E visto che hai la memoria di una formica, rileggilo. I cittadini hanno chiaro il tema di cui scrissi alle Camere: “Il problema della giustizia è centrale nella vita della comunità nazionale; e non è temerario parlare di una grave crisi nell’amministrazione della giustizia”.
Ma la magistratura si autogoverna…
Appunto, vedo che ti stai svegliando. E così i magistrati sono rimasti di fatto inamovibili e irresponsabili e il Csm un organo che si pone sulla materia giudiziaria come legislatore al posto del Parlamento. Non a caso nessuna incisiva riforma è mai andata a buon fine.
Ma lei ha sempre sostenuto l’indipendenza della magistratura.
Certo, ma anche la sua soggezione alla legge. Il magistrato non è un marziano, alla sua indipendenza corrispondono altre garanzie. Ti rinfresco la memoria: “Quella del Parlamento, quale sede privilegiata della sovranità nazionale; il presidente della Repubblica, quale organo di garanzia politico-istituzionale del corretto funzionamento delle istituzioni e quindi anche dell’istituzione giudiziaria; la Corte Costituzionale, organo di garanzia giurisdizionale della Costituzionale e delle leggi e infine il Consiglio superiore della magistratura, quale organo cui, con piena autonomia, è affidata certamente, ed in via primaria una missione di alta amministrazione per il governo della magistratura e che ha, come fine esclusivo del suo agire e come unica ragione del suo essere, l’indipendenza del giudice e la sua soggezione solo alla legge”. Ora hai tutto chiaro? O devo far portare una lavagna?
Perfetto, professor Cossiga. E quindi?
Un campidanese non sfotte un sassarese, stai attento o tiro fuori la leppa, il coltello che regalai a Silvio Berlusconi. Sai che lo fece vedere a Fabrizio Cicchitto e gli disse: “Guarda cosa mi ha regalato Cossiga”. Secondo me Silvio aveva preso quel regalo come una minaccia, mentre per noi sardi regalare un coltello è segno di grande amicizia. Tu hai una leppa?
Sì, presidente, ho un coltello con il manico di corno di cervo, fabbricata a Pattada. Ora che abbiamo fissato i reciproci “interessi di lama”, la prego, andiamo avanti.
Quindi, dicevo, siamo al punto di prima, il giudice è indipendente, tutti gli altri poteri però, in assenza di una riforma e sotto il peso del contesto storico, la forza dei fatti, sono stati sottoposti al suo potere d’indagine. O ti sei dimenticato la testimonianza chiesta al presidente Giorgio Napolitano sulla fantomatica trattativa Stato-Mafia?
Non l’ho dimenticata. Dove vuole arrivare?
Questo è il punto chiave. Non ti sarà sfuggito che Napolitano entrò in quell’inchiesta grazie a un’intercettazione di Nicola Mancino. Quella fu la furbata che innescò la chiamata a deporre del presidente della Repubblica. E quei fatti condussero Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, alla toba. Crepacuore. Un’enorme perdita per il diritto.
Il presidente Napolitano parlò di “campagna violenta e irresponsabile”.
Il fatto che nessuno allora sia intervenuto per mettere fine a questo scempio del diritto, dà l’idea del potere condizionante della magistratura. E dà lì bisogna partire, dalle intercettazioni. Se non si riforma la disciplina sull’uso, sulla pubblicazione delle conversazioni telefoniche, non si metterà mai fine all’anomalia del potere dei pm. Anche solo potenziale. Il fatto di ascoltare, trascrivere e poi diffondere i contenuti sui mezzi di comunicazione è un potere che c’è nei regimi totalitari o deviati.
Lei contestò l’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella quando decise di sospendere la riforma dell’ordinamento giudiziario.
Certo. Dissi al mio amico Clemente, un democratico-cristiano a cui ho voluto davvero bene, che era ostaggio della lobby dell’Associazione nazionale magistrati. Forse fui troppo duro, ma con gli amici io sono sempre stato così, sincero.
E Renzi secondo lei che farà?
Renzi è un fiorentino, come noi sardi ama fare s’istrumpa, il combattimento corpo a corpo. Gli darei un solo consiglio.
Che consiglio?
Quello che diedi a Berlusconi: “Vuoi fare una cosa seria? Hai una maggioranza bulgara, puoi fare quello che vuoi: invece di perdere tempo a fare le leggi ad personam ripristina l’articolo 68 della Costituzione”.
L’immunità?
Certo, non guardarmi con l’aria di un chierichetto di paese. Quello è un segno di civiltà, il primato della politica, la misero i padri costituenti, non il professor Rodotà che è sì padre, ma non costituente.
E se non lo fa?
Colpiranno tutti quelli del giglio magico, come lo chiamate voi giornalisti. Ci hanno già provato con la bella Maria Elena Boschi, andranno avanti.
Ma e se il pm di Mani Pulite, Piercamillo Davigo, fosse oggi in realtà una colomba che usa parole dure solo per tenere insieme le correnti dell’Anm?
Ma sei sicuro di essere sardo? Sei proprio un ingenuo. Nel 1994 ebbi un dibattito con Davigo, al Circolo della Stampa, a Milano. Lui disse varie cose, te ne ricordo due. La prima, ascolta con attenzione: “Se avesse funzionato il principio di responsabilità politica certi personaggi sarebbero stati mandati a casa dai loro partiti molto tempo prima. Invece sono rimasti avvinghiati alle sedie fin quando non sono arrivati i carabinieri a schiodarli”. E la seconda, allunga le orecchie: “La presunzione di non colpevolezza vale nel processo penale, non per altre forme di responsabilità”.
E lei cosa rispose?
Ovviamente mi arrabbiai moltissimo. Quello di Davigo era un discorso etico, sulla morale, la politica, non sul diritto e l’applicazione del codice penale. Gli dissi “voi non potete sindacare l’elezione, potete condannare l’eletto ma non chi lo ha eletto”. Difesi perfino il ruolo di supplenza che la magistratura stava esercitando in quel momento, ma al riferimento di Davigo a “altre forme di responsabilità” replicai: “Che non la riguardano! Che non riguardano lei come magistrato, e il giorno che la riguardano come magistrato vuol dire che il sistema politico non funziona. Io la difendo perché lei esercita senza saperlo una funzione di supplenza. E’ lecito e doveroso che lo facciate adesso perché siamo in un periodo di grave crisi politica e istituzionale, il giorno che fossimo nella normalità costituzionale quello che voi fate non sarebbe più lecito”.
Presidente, ventidue anni dopo quel dibattito tra lei e Davigo, a che punto siamo?
Siamo al punto che Davigo l’altro ieri in un’intervista ha detto questo: “Se la politica usasse per le sue autonome valutazioni gli elementi che noi usiamo per i giudizi penali e ne traesse le dovute conseguenze, processeremmo degli ex. Senza conseguenze politiche”.
E quindi? Non ha cambiato idea.
Non ne dubito, ma oggi siamo nella normalità costituzionale, non nell’emergenza, nella supplenza dei pm, e il problema è proprio questo: Davigo dice le stesse cose di ventidue anni fa.
Drin! E’ la sveglia, sono le 6 del mattino, devo andare alla radio. Che strano, mi sembra di aver sognato che facevo un’intervista a Cossiga.
Stampa

Referendum Comitato Nazionale del NO



Angelo Cuicchi






giovedì 13 ottobre 2016

La Magistratura e Mafia Capitale


Marino, ex sindaco di Roma, e Cota, ex governatore del Piemonte, assolti per non aver commesso i fatti contestati, a Marino è andata bene, a Cota peggio, l'assoluzione gli è arrivata dopo 6 anni. Entrambi sono stati messi in condizioni di dimettersi dalle loro cariche elettive. Risultati? Alla guida del comune di Roma e del Piemonte sono saiti saltri partiti.
Questi sono i disastri della Magistratura inquirente che non paga mai, nemmeno in termini di carriera, anzi avanzano comunque.
La politica deve riappropriarsi della propria libertà e autonomia, senza più sottostare a degli impiegati di stato che lavorano pure male. Per la nostra Costituzione, per i sognatori la più bella del mondo, prevede comunque per tutti l'innocenza fino a prova contraria di tre gradi di giudizio.
Questi, da Tortora, passando a Mastella e poi a Berlusconi hanno fatto danni politici incalcolabili e spese dello Stato, tra intercettazzioni e indagini senza ne capo ne coda.
Questi Signori inquirenti già hanno il potere inquisitivo, ma è chiaro come la luce del sole che vogliono il controllo anche di quello politico.
Davigo invece di parlare delle cose di cui non capisce niente come il ponte sullo stretto di Messina, si occupi di quelli che lui rappresenta, che sono una piaga della nostra società.
Purtroppo ci sono ancora molti illusi, per dir meglio "credenzoni" e predicatori dell'ultima ora.
Angelo Cuicchi

Renzi e il Referendum

Renzi ha detto che se vince il NO si torna indietro di 30 anni:
Splendido!
Nel 1986…
- il P.C.I. aveva il 34%
- giravano le alfa 75
- non esistevano i contratti cococo, progetto, jobact, da dipendente a partita iva, voucher, stagionali, ecc
- si andava in pensione ad una età decorosa (escludendo i militari che erano ancora giovani!)
- c'era l'articolo 18 e le tutele per il lavoratore, i sindacati non erano venduti!
- Ramazzotti vinceva il festival di Sanremo, e ancora non si era rincoglionito!
- la benzina costava 1.258 Lire, tradotto in €=0,65 al litro, un pieno ti faceva una settimana e anche di più!
- non c'erano suv tra le palle ne smart che ti illudevano di aver trovato parcheggio!
- c 'erano i concorsi per i posti pubblici
- la rai mandava in onda film in prima visione e trasmissioni senza interruzioni di pubblicità e il canone non era un salasso!
- non c'era il ticket nella sanità pubblica
- le parti politiche erano ben definite
- a 25 anni ci si poteva permettere di metter su famiglia con 3 figli (più iva, che però tornerà al 19%, quindi 3,57 figli) senza il fiato sul collo di un ministro della salute ne pubblicità di fertility day
- gli omosessuali non volevano conquistare il mondo! (Non é una critica sia chiaro! Solo che oggi tutti hanno diritti di discriminazione meno noi persone "normali")
- i bambini giocavano per la strada e non c'erano i social e per chiamare gli amici si usava "l urlo di tarzan" dalla finestra e dovevi pregare i tuoi per mandarti a ballare...
- Berlusconi era presidente,ma solo del Milan e Renzi aveva 10 anni..
Allora che aspettate a votare NO!!"
Io voto no

Fabio Fabbri

Inviato da iPhone

martedì 11 ottobre 2016

Camicie rosa, tanto per non essere equivocato.


Ho appreso dalla stampa come notizia flash che la campionessa mondiale dei pesi medio massimi, disturbata per strada da tre pakistani, li ha stesi al suolo tutti e tre. All'arrivo della Polizia questi erano ancora stesi a terra. Ottimo, anzi eccellente, sistema rapido, efficace ed economico.
Visto quello che accade in ogni città d'Italia e che ormai lo Stato non è più in grado di garantire la sicurezza dei propri cittadini, nonostante le tasse che pagano, è bene organizzarsi.
Squadre di camice rosa e manganelli, botte da orbi e ossa rotte.
Qualche radicalchic dirà: ma allora sei razzista, se sistemare a dovere chi rompe i coglioni al prossimo a nostre spese allora si, sono razzista.
Io la camicia rosa ce l'ho già, anche i manganelli, uno in casa e l'altro a portata di mano nella mia auto; robusti manici per martello da carpentiere in plastica dura, lunghi a misura giusta allo scopo. Fatemi sapere.
Angelo Cuicchi

lunedì 10 ottobre 2016

CSM critiche tardive e del tutto insufficienti



Le clamorose assoluzioni di Roberto Cota e di Ignazio Marino, unitamente all’archiviazione della posizione di 116 indagati nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale riaccendono i riflettori sull’interventismo della magistratura che condiziona pesantemente le vicende politiche italiane. Un elemento su cui la stessa magistratura non può più tacere. Così il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, a Repubblica dice che i pm devono applicare il codice accertando anche fatti e circostante a favore delle persone indagate.
Commentando le ultime assoluzioni di politici, Ignazio Marino e Roberto Cota, Legnini fa notare  che “è giusto sottolineare l’aspetto positivo di queste vicende: c’è sempre un giudice che, nel contraddittorio delle parti, accerta la verità giudiziaria ed emana una sentenza di condanna o di assoluzione. E quando c’è un’assoluzione non necessariamente il pm ha sbagliato”, spiega. “Ritengo solo che i pm dovrebbero effettuare di più e meglio, già in fase di conclusione delle indagini, un giudizio prognostico più rigoroso sull’esito del procedimento“. Il che, precisa, “significa porsi il problema dell’effettiva sostenibilità delle accuse in dibattimento. Esiste ad esempio una precisa disposizione di legge – l’articolo 358 del codice di procedura penale – nel quale è scritto che il pm deve svolgere anche accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”.
“I politici rappresentano le istituzioni e quindi devono essere sottoposti al controllo di legalità come e più dei normali cittadini. Sono certo che la stragrande maggioranza dei pm non è animata da pregiudizi di alcun genere ed esercita le sue funzioni solo per accertare la verità. Il che non esclude che a volte non si verifichino anomalie ed eccessi nelle indagini. Piuttosto penso che la politica e la magistratura debbano recuperare il senso costituzionale delle rispettive autonomie”.
Quando la politica utilizza le inchieste della magistratura per regolare i conti interni di un partito “si mostra debole”.
Ciò che serve, secondo Legnini, “è che la politica decida con rigore, in casa propria e con le proprie regole, chi e quando allontanare, perché responsabile di fatti riprovevoli già accertati. E ciò prescindendo dall’andamento delle indagini penali che appunto possono avere un fisiologico esito di assoluzione”.

Stampa

domenica 9 ottobre 2016

Auguri di compleanno


Per il mio odierno compleanno ho ricevuto con piacere tantissi auguri. Grazie mille a tutti.
Angelo Cuicchi

Nichi Vendola e il mondo alla rovescia

 Stampa

Artigiani non trovasi


Ho appreso una recente notizia. L'Italia, il paese dell'arte, non ha più artigiani, corriamo il serio rischio di perdere le maestrie di questi lavoratori autonomi.
Cari sindacati dai e dai ci siete riusciti, li avete massacrati per anni e anni quali evasori fiscali, tutelando oltre misura solo i lavoratori dipendenti, anche quelli del doppio lavoro, in nero naturalmente, e anche i furboni del tesserino. Insieme ai Governi li avete coperti, come per i professionisti, di una montagna di adempimenti, inutili ostrusi e persecutori.
Per ultimo gli studi di settore, una boiata contraria anche agli interessi dello Stato, inventati da cervelli bacati; chi sta sopra abbassa legalmente il proprio reddito e paga meno, chi effettivamente sta sotto paga per ciò che non ha guadagnato, altrimenti? Opposizioni, cause, cause e chiusure.
Oggi potete stare tranquilli da parte degli artigiani non ci saranno più evasori fiscali. Sono in via di estinsione.
Un sincero grazie a nome di tutti loro.
Angelo Cuicchi

Capoluogo, torre civica di un tempo


Angelo Cuicchi

sabato 8 ottobre 2016

Richiesta di Collaborazione - Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane



Da: Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane [mailto:sender+pubblicazioni-ciscu.voxmail.it@app.mailvox.it] Per conto di Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane
Inviato: venerdì 7 ottobre 2016 17:18
A: comune.serrasanquirico@provincia.ancona.it
Oggetto: Richiesta di Collaborazione
  Facebook  Google+  Web
Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane 
Vecchia Porta San Donato, Piazzale Verdi
55100 Lucca (LU)
Casella Postale 56 - Lucca 4
Richiesta di collaborazione
Gentile sig. Sindaco del Comune di Serra San Quirico, gentile Giunta e Consiglio Comunale,
il Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane, con sede a Lucca, da quasi 50 anni svolge un'importante attività di ricerca e di diffusione delle conoscenze riguardanti il tema delle strutture fortificate presenti in Italia e all'estero. 
Fondato nel 1967 grazie all'iniziativa di Giovanni Martinelli, allora Sindaco di Lucca, il Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane ha al suo attivo numerosi convegni, giornate di studio, mostre documentarie e fotografiche nonché pubblicazioni che analizzano sia singoli monumenti, sia i molteplici aspetti dello sviluppo dell'arte fortificatoria.
Oltre a questa attività ormai decennale i punti di forza del Centro sono costituiti da due specifiche realtà: la Biblioteca Tematica e l'Archivio Fotograficoche racchiudono testi a stampa ma anche immagini storiche e contemporanee che consentono di documentare le variazioni che hanno subito le strutture fortificate nel corso degli ultimi decenni, nel bene e nel male.
Gentili Sindaco e Consiglieri del Comune di Serra San Quirico con la presente email siamo a chiedervi un gesto di collaorazione consistente nell'inviarci, se possibile, materiale a stampa (volumi, estratti, brochures, pdf),  audiovisivi(fotografie, CD, DVD) o anche semplici notizie che riguardano le fortificazioni di qualsiasi periodo o età (castelli, mura cittadine, rocche, ville fortificate, singole torri, ruderi) presenti nel territorio del Comune di Serra San Quirico, in modo che le nostre raccolte e le nostre banche dati possano crescere e aggiornarsi con nuovo materiale di carattere storico, archeologico o anche architettonico, nel caso di pubblicazioni relative e restauri o recuperi di immobili. 
In cambio, oltre alla riconoscenza del Centro per la gentile donazione, quella personale di Presidente e Consiglieri e di coloro che frequenteranno le nostre sale sarà nostra premura inserire in una specifica sezione del nostro sito i nomi dei Comuni che risponderanno a questa nostra iniziativa, collocandoli anche all'interno di una pagina di "Turres et moenia", la rivista scientifica che prossimamente il Centro darà alle stampe. All'interno delle pagine della rivista potranno inoltre essere ospitati studi scientificamente validi sulle fortificazioni del Comune di Serra San Quirico, sia da noi prodotti, sia opera di autori locali.
Nel caso vogliate rispondere positivamente a questo nostro appello preghiamo di spedire il materiale da voi selezionato alla Casella Postale 56 dell'Ufficio Postale Lucca 4, 55100 Lucca (LU), poiché presso la nostra nuova sede istituzionale attualmente non è attivo il servizio di ritiro in quanto che troppa corrispondenza andava smarrita.
In attesa di una vostra comunicazione e nella speranza che possiate accogliere la nostra richiesta, inviamo i più cordiali saluti.
Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane
La sede del CISCU
Da qualche mese il CISCU di Lucca si è trasferito dalla storica sede della Casermetta San Paolino, posta in corrispondenza dell'omonimo baluardo, al castello della Vecchia Porta San Donato, in piazzale Verdi, sopra l'Ufficio dell informazioni turistiche gestito da Itinera. 
La prestigiosa sede ha consentito la sistemazione della Biblioteca Tematica e dell'Archivio Fotografico che presto potranno essere nuovamente messi a disposizione del pubblico grazie anche alla realizzazione di nuovi cataloghi OPAC che saranno presto consultabili dal nuovo sito.
Costruita nel 1590 la Vecchia Porta San Donato si appoggiava direttamente alle mura di XII-XIII secolo ed era difesa da un piccolo baluardo. La struttura fu successivamente abbandonata quando nel 1639 si completò la cortina occidentale della città realizzando anche il nuovo accesso.
Le Mura di Lucca
Quasi uniche nel loro genere le mura rinascimentali che cinngono la città di Lucca sono sopravvissute indenni alle ingiurie del tempo: le ampie cortine,  i dieci baluardi e la piattaforma San Frediano, con i loro alberi secolari, costituiscono un affascinane parco urbano all'interno del quale in ogni stagione si svolgono eventi o dove più semplicemente molti cittadinni vanno a rilassarsi leggendo un libro o facendo attività sportiva.
Inoltre il percorso pedonale e ciclabile di quasi 5 chilometri consente di avere una vista privilegiata sulla città, sulle sue vie, sulle sue piazze e sulle sue torri.
Recentemente grazie ai finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Comune di Lucca, il paramento di mattoni e le sortite sono stati recuperati, fornendo l'occasione per indagini archeologiche  che hanno portato in luce storie che finora erano del tutto sconosciute.
Per ogni comunicazione si prega di scrivere a: pubblicazioni@ciscu.eu
Nel caso non voleste ricevere altre nostre email si prega 
di cliccare sul link sottostante
Gestione newsletter by VOXmail
Angelo Cuicchi