Marino, ex sindaco di Roma, e Cota, ex
governatore del Piemonte, assolti per non aver commesso i fatti
contestati, a Marino è andata bene, a Cota peggio, l'assoluzione gli
è arrivata dopo 6 anni. Entrambi sono stati messi in condizioni di
dimettersi dalle loro cariche elettive. Risultati? Alla guida del
comune di Roma e del Piemonte sono saiti saltri partiti.
Questi sono i disastri della
Magistratura inquirente che non paga mai, nemmeno in termini di
carriera, anzi avanzano comunque.
La politica deve riappropriarsi della
propria libertà e autonomia, senza più sottostare a degli impiegati
di stato che lavorano pure male. Per la nostra Costituzione, per i
sognatori la più bella del mondo, prevede comunque per tutti
l'innocenza fino a prova contraria di tre gradi di giudizio.
Questi, da Tortora, passando a Mastella
e poi a Berlusconi hanno fatto danni politici incalcolabili e spese
dello Stato, tra intercettazzioni e indagini senza ne capo ne coda.
Questi Signori inquirenti già hanno il
potere inquisitivo, ma è chiaro come la luce del sole che vogliono
il controllo anche di quello politico.
Davigo invece di parlare delle cose di
cui non capisce niente come il ponte sullo stretto di Messina, si
occupi di quelli che lui rappresenta, che sono una piaga della nostra
società.
Purtroppo ci sono ancora molti illusi, per dir meglio "credenzoni" e
predicatori dell'ultima ora.
Angelo Cuicchi
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