Gli sbarchi degli emigranti continuano, ripubblichiamo in proposito l'intervista al politologo Sartori, più che mai attuale.
Giovanni Sartori ha avuto il grande merito di essere stato
uno dei rari editorialisti italiani a scrivere del pericolo mortale
per le società democratiche rappresentato dall'islam. Se non
ricordiamo male, furono tre i suoi editoriali sul Corriere della
Sera, poi più nulla. Per i nostri media più importanti l'islam era
soltanto una religione, in più una delle tre monoteiste, che
scriveva mai Sartori ! Non gli pubblicarono più nulla, pur essendo
Sartori politicamente super corretto, di sinistra. Ma non
bastava.
Per questo pubblichiamo molto volentieri l'intervista che
segue, con una breve presentazione dello stesso Giornale.
Del suo ultimo libro, uscito lo scorso anno, non ricordiamo alcuna
recensione, chissà come mai ?
Giovanni Sartori, nato a Firenze nel 1924, è un politologo di
fama internazionale. È stato nominato Albert Schweitzer Professor
Emeritus in the Humanities alla Columbia Universi-ty di New York e
professore emerito di Scienza politica all'Università di Firenze.
Considerato un «liberale progressista» e insignito di molti
riconoscimenti, è autore di numerosi libri, fra cui «Pluralismo,
multi-culturalismo e estranei. Saggio sulla società multietnica»
(la prima edizione Rizzoli è del 2000; la seconda, aggiornata, del
2002) e «La democrazia in trenta lezioni». L'ultimo è «La corsa
verso il nulla. Dieci lezioni sulla nostra società in pericolo»
(Mondadori, 2015).
Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra
i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da
anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione,
Islam, Europa. che il multiculturalismo ò fallito,
Professore
su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste
parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in
Francia, intel ettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la
destra. Dicono «Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me
importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché
studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i
meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra
Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo
cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che
si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele
a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere
politico da quello religioso, con la società occidentale
democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui
siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che
negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta -
infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie
sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. E un
monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam
incompatibile con il "monoteismo" occidentale. Per molto
tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono
ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono
convivere?
«Perché le società libere, come
l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità
popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i
musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi
occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo
che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto
dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui
l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia
riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia». Quindi se nei
loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto
bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da
noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri
valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi.
Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione
di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».
Ma
il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo?
Cosa significa? II multiculturalismo non esiste. La sinistra che
brandisce la parola "muIticulturalismo" non sa cosa sia
l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a
essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente
con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Cosi gli ebrei.
Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a
professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la
nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono
andarsene».
Se la sente un benpensante di sinistra le dà
dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il
coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per
fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa
deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non
basta».
Cosa serve?«Regole. L'immigrazione
verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve
avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I
clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono
essere espulsi. E chi rimane non pub avere diritto di voto,
altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi
di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E
noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto
trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E
stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di immigrati
sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di
crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli
aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a
disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta
dicendo? «Sto dicendo che nello stadio di guerra non si
rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste
libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza
la gente sopra. E l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre
affondamenti e rinunceranno. Cosi se vogliono entrare in Europa
saranno costretti a cercare altre vie "ordinarie", più
controllabili».
Se la sente uno di quegli intellettuali
per i quali "la colpa è sempre dell'Occidente"...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che
l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo
l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha
capacità di evoluzione. E, e sarà sempre, cib che era dieci secoli
fa. E un mondo immobile, che non è mai entrato nella società
industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita.
Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla,
acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. II simbolo della loro
civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si
dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per
entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di
convivere si. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra.
Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro
favore». E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non
esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di
questa Europa. E un mostro. Non è neppure in grado di fermare
l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo
della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è
questa la mia Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa
confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui
presidente dev'essere anche capo della Banca europea cosa da avere
sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola
Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28
lingue diverse è uri entità morta. Un'Europa che vuole estendersi
fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo
islamico». Come finirà con l'Islam?
«Quando
si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere
in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità
massima».
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lunedì 24 ottobre 2016
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