martedì 15 marzo 2016

Le scuole del Capoluogo - La nuova relazione


Nel 2011, con l'incarico conferito dall'allora sindaco Cantiani, il tecnico incaricato Ing. Gatti dichiarava risultati non positivi per la vita residua dell'edificio scuole di Serra San Quirico capoluogo.

Nel 2015 con un altra nota al Sindaco lo stesso Tecnico dichiarava:
"a parere del sottoscritto l'edificio non può essere attualmente considerato agibile"

Oggi, ovvero nel febbraio del 2016, con un nuovo incarico, lo stesso Tecnico dichiara che il tempo d'intervento restante in termini di miglioramento sismico per l'edificio in esame può  essere (non deve) valutato 4,3 anni a partire dalla data della presente relazione. 

Interpretazione personalistica in quanto se questa verifica venisse fatta tra dieci anni e con lo stesso risultato, il tempo residuo d'intervento sarebbe di 14.3 anni, e così via. Secondo questa logica per stare in regola con la legge basterebbe rimandare a piacimento la verifica richiesta dalla norma.
In realtà il tempo residuo va calcolato a partire dalla entrata in vigore delle nuove norme tecniche del 2008, oltre i naturali tempi tecnici burocratici per l'affidamento degli incarichi, e non dalla data della verifica, tanto meno dalla data del cambiamento del software utilizzato per condurre la stessa verifica.

In breve, basterebbe domandarsi: ma da quando nasce l'obbligo del calcolo della vita residua dell'edificio ???  Dall'emanazione della legge del 2008 o no !!!

Seguendo comunque questa interpretazione personalistica di cui sopra, Il tempo dell'intervento del miglioramento sismico dell'edificio sarebbe, come impegno per l'Amministrazione :

dal 2011 al 2016: 5,0 anni
dal febbraio del 2016 (data della nuova verifica) in avanti:  4,3 anni
Totale 9,3 anni (ovvero 11 anni a partire dal 2008)

Con una mia relazione esposta in una seduta pubblica “agitata” avevo dichiarato la vita residua d'intervento dall'emanazione della legge del 2008 di 10,5 anni, il tutto con una semplice comparazione di dati, senza calcoli, a parte quelli di aritmetica elementare.

In realtà i 4.3 anni dell'ing. Gatti dovrebbero partire dal 2008 (almeno dal 2011), così i 10.5 anni valutati dallo scrivente.

Ciò non significa obbligatoriamente abbandonare l'edificio superato il tempo residuo ma solo programmare il tempo d'intervento per il miglioramento sismico, come da circolari della Protezione Civile.

Purtroppo anche nella mia categoria c'è chi ha bisogno di elaborare una montagna di calcoli al computer, come tra l'altro in proposito sotto inteso dalla legge, ma con una grossa difficoltà a valutarne i risultati con la dovuta competenza critica, tanto da ricorrere di continuo a calcoli su calcoli da software a software a spese della collettività e che spesso forniscono numeri più adatti a giocarli al lotto; per non parlare poi dei gratuiti procurati allarmi sociali penalmente perseguibili. Spero che questa volta sia quella giusta, ma mantengo forti dubbi.

Un'occhiata di un Tecnico con un minimo di esperienza avrebbe subito capito, dal tipo di fondazione, dai ridotti interassi delle pilastrature e dalla modesta altezza dell'edificio, della elevata capacità strutturale della scuola, maggiore anche di edifici in c.a. costruiti in epoche successive, addirittura con fondazioni su singoli plinti e non a travi rovesce come la scuola; soluzioni tutte ancora oggi ottimali.

Confondere la mancata manutenzione dell'edificio da oltre 30 anni con una carenza strutturale costituisce un errore imperdonabile; ma questo è stato ed è un problema dei Sindaci che hanno sempre avuto una predilezione per le feste e le manifestazioni.

Ora invece, mi scuso con i lettori ma mi rivolgo espressamente a quell'imbecille che nel commentare l'argomento di cui sopra sul mio blog, in forma anonima scrisse:

Allora tu vorresti mettere a rischio la sicurezza dei nostri bambini? Complimenti il solito bastian contrario. Come del resto unica cosa che sai fare!”

Caro/a imbecille chi le cose le sa fare per bene e a costo zero per la collettività, lo puoi dedurre dalle poche parole di cui sopra.
Ti augurerei comunque di saper fare del tuo lavoro la millesima parte di quello che io so fare del mio; ti rimarrebbe così la dignità di firmarti quando scrivi.
Ho da tempo però capito che gli imbecilli come te sono sempre mossi dal rancore, dall'invidia, dall'incapacità e dall'incompetenza, in relazione ai risultati di vita professionale che di famiglia degli altri.

Angelo Cuicchi

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