domenica 4 dicembre 2016

Il medico di famiglia


Leggo sull'ultimo numero del locale giornale “L'ECO DE LA ROSSA” un articolo a firma del dott. Massimo Martorelli di professione medico di famiglia.
Il contenuto del suo scritto mi ha incuriosito tanto che intervengo con queste considerazioni che preannuncio diametralmente opposte.

Vado per concetti cronologicamente e succintamente espressi:

Quella del medico di famiglia è un'opera meritevole svolta per la comunità che merita un pubblico riconoscimento ….
Secondo me si tratta di un lavoro protetto e anche ben retribuito, il merito o il demerito è demandato ai pazienti e non alle istituzioni di qualsiasi tipo.
Veniamo dalle corporazioni oggi chiamate lobby, e quella dei medici di famiglia è una lobby come quelle dei professionisti, delle assicurazioni, dei finanzieri, dei banchieri, degli industriali, della Magistratura (purtroppo) e via andare, che continuamente sgomitano solo a tutela dei propri interessi. Opere meritorie sino ad oggi ne ho viste poche a parte il volontariato, quello vero se c'è.

Il pensionamento del medico di famiglia è un evento traumatico per i pazienti....
Facciamolo dire a loro, io non ho subito alcun dramma.

A Serra la situazione è critica perchè ci sono cinque medici su tremila abitanti circa, proporzione non congrua rispetto ai Comuni limitrofi. Come può lavorare un medico che ha assistiti in diversi Comuni. La legge non impone limiti territoriali, ma il buon senso ci dice che ci sono limiti allo spazio e al tempo per i pazienti ….
Come fa non lo so, io ho avuto clienti in mezza Italia e li ho sempre curati in maniera egregia alzando le chiappe muovendomi sul territorio a tutte le ore sabati, domeniche, Pasqua e Natale compresi. Infine questa auspicata limitazione imposta per legge circa i limiti territoriali è una ulteriore riprova del protezionismo del proprio lavoro, nemmeno celato.
Mi dirai: ma i clienti non sono i pazienti, certo, ma se questi pagano sono clienti.

Serra è terra di conquista dei medici Fabrianesi ...
Con tutto il rispetto se ciò è avvenuto significa che a Serra c'era terra da coltivare.

Con lo sconfinamento hanno arrecato danni ai medici residenti ….
Il professionista valido non teme concorrenza, anzi lo stimola, evidentemente abbiamo punti di vista diametralmente opposti, sono contro ogni forma protezionistica individuale o di casta. Alla costruzione dei loculi del cimitero di Serra, per un modesto importo hanno partecipato
300 ditte da tutta Italia. Che mi dici? Questa si chiama concorrenza, che è appunto esattamente il contrario del protezionismo. Se tutti i Comuni dovessero malauguratamente seguire la tua logica protezionistica, i diciannove professionisti sull'edilizia di Serra, come potrebbero sbarcare il lunario con una proporzione di un professionista ogni 147 persone???

Una medicina mordi e fuggi ….
E' vero, ma è proprio quella gestita dai medici di famiglia, o mi sbaglio? Per non parlare dei costi sociali della vostra medicina difensiva che tutti ormai lamentano, nonché delle ricette facili per i comodi dei pazienti come quelle per le asenze al lavoro. Vedi i dati in calce.

L'impossibilità di collaborazione tra colleghi.....
Si è vero, ma è frutto degli egoismi individuali.

Un incentivo per pazienti “difficili “a saltare da un medico all'altro...
Lo ripeto, il professionista bravo non teme abbandoni, specialmente in medicina.

Un ostacolo per la nostra Comunità alla costruzione del rapporto di fiducia con il medico residente ….
E' ovvio che il rapporto di fiducia con il proprio medico, da parte di chiunque, non dipende affatto dalla sua residenza, ma dalla sue capacità.

Se in ospedale vige un organigramma del personale, altrettanto dovrebbe essere sul territorio, “esempio rapporto ottimale medico-assistiti pari a 1:1000, perciò 3 medici per un Comune di tremila residenti, non cinque! ….
Su questa proporzione garantita credo di aver risposto sopra. In trentacinque anni di lavoro nessuno mai mi ha garantito clienti o parametri di legge.

A questa situazione anomala bisigna porre rimedio....
Hai ragione, occorre abolire il medico di famiglia e sostituire questo servizio con presenze mediche sul territorio 24 ore su 24 a turno.

Per finire è bene rammentare che da tempo i dipendenti pubblici si ammalano circa il doppio di quelli privati, come se tra i dipendenti pubblici fosse espansa una malattia infettiva.
Senza contare la durata delle malattie insorte in gran parte di lunedì e i nei ponti festivi.

Per non parlare della legge 104 (permessi di assenza dal lavoro per accudire disabili in famiglia), un vero scandalo, li hanno chiesti l'1% dei dipendenti privati e il 7 % dei dipendenti pubblici, in particolare al sud.
Su tutte queste assenze c'è dietro sempre un certificato del medico di famiglia.
Angelo Cuicchi

P.S.
Ovviamente niente di personale

1 commento:

  1. Se il dot.Martinelli invece di dire che ci sono troppi medici a Serra,perché non si fa'una semplice domanda:perché non sono venuti da me? Anonimo 2

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