Leggo sull'ultimo numero del locale
giornale “L'ECO DE LA ROSSA” un articolo a firma del dott.
Massimo Martorelli di professione medico di famiglia.
Il contenuto del suo scritto mi ha
incuriosito tanto che intervengo con queste considerazioni che
preannuncio diametralmente opposte.
Vado per concetti cronologicamente e
succintamente espressi:
Quella del medico di famiglia è
un'opera meritevole svolta per la comunità che merita un pubblico
riconoscimento ….
Secondo me si tratta di un lavoro
protetto e anche ben retribuito, il merito o il demerito è demandato
ai pazienti e non alle istituzioni di qualsiasi tipo.
Veniamo dalle corporazioni oggi
chiamate lobby, e quella dei medici di famiglia è una lobby come
quelle dei professionisti, delle assicurazioni, dei finanzieri, dei
banchieri, degli industriali, della Magistratura (purtroppo) e via
andare, che continuamente sgomitano solo a tutela dei propri
interessi. Opere meritorie sino ad oggi ne ho viste poche a parte il
volontariato, quello vero se c'è.
Il pensionamento del medico di
famiglia è un evento traumatico per i pazienti....
Facciamolo dire a
loro, io non ho subito alcun dramma.
A Serra la situazione è critica
perchè ci sono cinque medici su tremila abitanti circa, proporzione
non congrua rispetto ai Comuni limitrofi. Come può lavorare un
medico che ha assistiti in diversi Comuni. La legge non impone limiti
territoriali, ma il buon senso ci dice che ci sono limiti allo spazio
e al tempo per i pazienti ….
Come fa non lo so,
io ho avuto clienti in mezza Italia e li ho sempre curati in
maniera egregia alzando le chiappe muovendomi sul territorio a tutte
le ore sabati, domeniche, Pasqua e Natale compresi. Infine questa
auspicata limitazione imposta per legge circa i limiti territoriali è
una ulteriore riprova del protezionismo del proprio lavoro, nemmeno
celato.
Mi dirai: ma i
clienti non sono i pazienti, certo, ma se questi pagano sono clienti.
Serra è terra di conquista dei
medici Fabrianesi ...
Con tutto il
rispetto se ciò è avvenuto significa che a Serra c'era terra da
coltivare.
Con lo sconfinamento hanno arrecato
danni ai medici residenti ….
Il professionista valido non teme
concorrenza, anzi lo stimola, evidentemente abbiamo punti di vista
diametralmente opposti, sono contro ogni forma protezionistica
individuale o di casta. Alla costruzione dei loculi del cimitero di
Serra, per un modesto importo hanno partecipato
300 ditte da tutta Italia. Che mi dici?
Questa si chiama concorrenza, che è appunto esattamente il contrario
del protezionismo. Se tutti i Comuni dovessero malauguratamente
seguire la tua logica protezionistica, i diciannove professionisti
sull'edilizia di Serra, come potrebbero sbarcare il lunario con una
proporzione di un professionista ogni 147 persone???
Una medicina mordi e fuggi ….
E' vero, ma è proprio quella gestita
dai medici di famiglia, o mi sbaglio? Per non parlare dei costi
sociali della vostra medicina difensiva che tutti ormai lamentano,
nonché delle ricette facili per i comodi dei pazienti come quelle
per le asenze al lavoro. Vedi i dati in calce.
L'impossibilità di collaborazione
tra colleghi.....
Si è vero, ma è
frutto degli egoismi individuali.
Un incentivo per pazienti “difficili
“a saltare da un medico all'altro...
Lo ripeto, il
professionista bravo non teme abbandoni, specialmente in medicina.
Un ostacolo per la nostra Comunità
alla costruzione del rapporto di fiducia con il medico residente ….
E' ovvio che il
rapporto di fiducia con il proprio medico, da parte di chiunque, non
dipende affatto dalla sua residenza, ma dalla sue capacità.
Se in ospedale vige un organigramma
del personale, altrettanto dovrebbe essere sul territorio, “esempio
rapporto ottimale medico-assistiti pari a 1:1000, perciò 3 medici
per un Comune di tremila residenti, non cinque! ….
Su questa
proporzione garantita credo di aver risposto sopra. In trentacinque
anni di lavoro nessuno mai mi ha garantito clienti o parametri di
legge.
A questa situazione anomala bisigna
porre rimedio....
Hai ragione, occorre abolire il medico
di famiglia e sostituire questo servizio con presenze mediche sul
territorio 24 ore su 24 a turno.
Per finire è bene rammentare che da
tempo i dipendenti pubblici si ammalano circa il doppio di quelli
privati, come se tra i dipendenti pubblici fosse espansa una malattia
infettiva.
Senza contare la durata delle malattie
insorte in gran parte di lunedì e i nei ponti festivi.
Per non parlare della
legge 104 (permessi di assenza dal lavoro per accudire disabili in
famiglia), un vero scandalo, li hanno chiesti l'1% dei dipendenti privati e il 7 % dei dipendenti pubblici, in particolare al sud.
Su tutte queste assenze c'è dietro sempre un certificato del medico di famiglia.
Su tutte queste assenze c'è dietro sempre un certificato del medico di famiglia.
Angelo Cuicchi
P.S.
Ovviamente niente di personale
Se il dot.Martinelli invece di dire che ci sono troppi medici a Serra,perché non si fa'una semplice domanda:perché non sono venuti da me? Anonimo 2
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