Domenica scorsa, a proposito del 25
Aprile, Giampaolo Pansa, non certo un ostile alla sinistra italiana,
su un quotidiano nazionale ha scritto:
“ Ho nostalgia di quella festa ma il
25 Aprile è morto. La responsabilità è dell'ANPI. La ricorrenza
della liberazione ha nel suo Dna un virus terribile che la condanna:
la faziosità politica. Con l'asseverimento dell'Associazione
partigiani ai comunisti. …..................................
L'associazione dei Partigiani “era egemonizzata dagli iscritti e
dalla politica del PCI. La sua linea era sostanzialmente
filosovietica”. …...................... I primi ad andarsene
dall'ANPI furono i partigiani cattolici e delle formazioni autonome,
guidati dal generale Raffaele Cadorna e da Enrico Mattei. Il capo
dell'ENI. …......................... Qualche mese dopo, se ne
andarono dall'ANPI i partigiani che si riconoscevano in Ferruccio
Parri, il capo delle formazioni Giustizia e Libertà, l'esponente più
illustre del Partito D'Azione....”
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Per quanto mi riguarda, proprio per la faziosità politica dell'ANPI, non ho nessuna nostalgia per questa ricorrenza. Oggi questa Associazione ha di fatto cacciato anche gli ebrei e assoldato i palestinesi che con la resistenza italiana non hanno mai avuto niente a che fare.
RispondiEliminaNel cosidetto venntennio Berlusconiano è stata la festa dell'Antiberlusconismo, con le solite prediche comuniste intrise di odio contro l'avverario politico.
Ho sempre sostenuto che la nostra liberazione la dobbiamo principalmente agli eserciti alleati, i cui cimiteri dei ventenni di allora coprono il nostro paese in ogni luogo. Con tutto il rispetto dei nostri partigiani che hanno sacrificato la loro vita contro la dittatura, mi preme solo ricordare che molti di questi sono diventati partigiani post mortem ed altri si sono mossi, soprattutto al nord, quando gli Americani erano già sbarcati ad Anzio. Molti durante il fascismo erano degli eminenti esponenti di questa dittatura.
Non ho mai riconosciuto questa ricorrenza come l'unione degli italiani ma bensì l'esatto contrario.
Per questo non ho mai festeggiato questa ricorrenza e non la festeggerò mai.
Noto con un pizzico di soddisfazione che oggi per riunire otto gatti si devono mettere insieme tre Comuni. Sono sicuro che questa ricorrenza, nonostante le caparbietà delle Istituzioni finalmente finirà. Essendo per me un giorno qualunque vi lascio e mi metto al lavoro.