Da: Consiglio Nazionale Ingegneri
Inviato: martedì 8 agosto 2017 17:24
A: Angelo Cuicchi
Oggetto: Ricognizione sugli atti pubblici da affidare agli Ingegneri e agliOrdini degli Ingegneri (art. 5 Legge 81/2017)
Inviato: martedì 8 agosto 2017 17:24
A: Angelo Cuicchi
Oggetto: Ricognizione sugli atti pubblici da affidare agli Ingegneri e agliOrdini degli Ingegneri (art. 5 Legge 81/2017)
Caro Collega,
come noto, è stata pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2017 la legge 22 maggio 2017, n. 81
recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure
volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro
subordinato”.
Il provvedimento attribuisce alle
professioni organizzate in Ordini e Collegi nuove competenze ed un ruolo di
supplenza della pubblica amministrazione. Si tratta della concretizzazione del
principio di “sussidiarietà” da noi sempre auspicato, che affida alle professioni
ordinistiche la possibilità di esperire tutta una serie di “atti” e funzioni,
fino ad oggi riservate all’amministrazione pubblica.
L'articolo 5, comma 1 della Legge
81/2017, nello specifico, così recita: “Al fine di semplificare l'attività delle amministrazioni
pubbliche e di ridurne i tempi di produzione, il Governo è delegato ad
adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore
della presente legge, uno o più decreti legislativi in materia di rimessione
di atti pubblici alle professioni organizzate in ordini o collegi, nel
rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
- individuazione degli atti delle amministrazioni pubbliche che possono essere rimessi anche alle professioni organizzate in ordini o collegi in relazione al carattere di terzietà di queste;
- individuazione di misure che garantiscano il rispetto della disciplina in materia di tutela dei dati personali nella gestione degli atti rimessi ai professionisti iscritti a ordini o collegi;
- individuazione delle circostanze che possano determinare condizioni di conflitto di interessi nell'esercizio delle funzioni rimesse ai professionisti ai sensi della lettera a)”.
La questione è stata seguita con
attenzione dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che, dopo la pausa estiva,
sarà chiamato dal Governo a formulare proposte concrete in merito agli “atti
pubblici” che possano essere rimessi alle professioni
ordinistiche, ed in particolare agli Ingegneri.
Tre, in particolare, sono le tipologie
di “atti” o “attività” attualmente svolte dall’amministrazione pubblica che in
un’ottica di sussidiarietà possono essere rimesse agli Ingegneri, anche
mediante il possibile coinvolgimento degli Ordini territoriali:
- atti di asseverazione e/o certificazione della rispondenza alle norme di legge di specifiche attività (un esempio di tali “atti” si rinviene attualmente del settore edilizio con la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata – art. 6 bis DPR 380/2001 – e con la Segnalazione Certificata di Inizio Attività – art. 22, commi 1 e 2 DPR 380/2001);
- atti di verifica, collaudo e controllo di attività svolte da terzi, anche mediante il coinvolgimento dell’Ordine a garanzia della “terzietà” della prestazione (un esempio di tali atti di verifica si rinviene allorché, ai sensi articolo 7 della Legge n.1086/71, l’Ordine è chiamato a designare una terna di professionisti tra i quali individuare il collaudatore di opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso realizzate in proprio dal costruttore);
- attività di analisi e istruttoria propedeutiche al rilascio di pareri da parte della pubblica amministrazione (si pensi ai pareri rilasciati dagli organi consultivi della pubblica amministrazione come il Consiglio superiore dei lavori pubblici).
Considerato quanto sopra, confidando
nella Tua disponibilità Ti chiediamo di indicare quali atti e/o attività,
rientranti in una delle tipologie sopra descritte e comprensive dei pertinenti
riferimenti normativi, potrebbero essere rimesse agli Ingegneri, anche per il tramite
degli Ordini, in un’ottica di sussidiarietà. Stante la necessità di predisporre
ed inviare al Governo una proposta ragionata e condivisa entro la prima metà
del prossimo mese di settembre, Ti chiediamo di inoltrarci (all’indirizzo email
info@fondazionecni.it) le proposte individuate entro il prossimo 12 settembre.
Non ti sfuggirà l’importanza
che tale nuova normativa potrà avere nel consentire di accelerare e
semplificare le procedure di autorizzazione/approvazione della pubblica
amministrazione, rilanciando, quindi, il lavoro e l’occupazione nel nostro
Paese.
RingraziandoTi per la collaborazione
inviamo cordiali saluti
Il Consiglio Nazionale Ingegneri
Non c’è che
dire una bella pensata, di quelle partorite dalle scuole alte.
A seguire la
solidarietà, che ovviamente devono praticare gli altri rispetto a chi le
predica, oggi un altro sostantivo: sussidiarietà.
Certo il lavoro
degli ingegneri e degli architetti è ormai al lumicino è bene trovar loro
qualche occupazione, magari a spese del debito pubblico che oggi ha raggiunto
la modesta soglia di 2300 miliardi di euro.
Il problema
posto è snellire la burocrazia, come? Affidando parte del lavoro degli uffici a
professionisti esterni. Un capolavoro!
Intanto alcune
riflessioni mi vengono in mente:
ma la
burocrazia si abbatte aumentando i controllori oppure eliminando la selva di
leggi che attanagliano il nostro Paese fino al prossimo collasso?
Ma questi
eroici dipendenti pubblici che si ammazzano di lavoro, al bar o in altri posti purché
diversi dall’ufficio, li teniamo tutti o li scaliamo in funzione degli
incarichi sussidiari ?
Come vengono
assegnati questi incarichi, per concorso o per nomina dei Sindaci?
Perché nel
primo caso prima o poi diventeranno dipendenti pubblici a tutti gli effetti,
nel secondo non dico niente perché il clientelismo ormai fa parte del nostro
modo di vivere, tanto che in tutti i campi se ti serve qualcosa devi conoscere
almeno un amico al posto giusto.
Oppure i nostri
Ordini vorranno assumere questo ruolo di salvatori della Patria proponendo i
sussidiari? Si perché visto l’interesse profuso da molti colleghi per
farsi eleggere consiglieri provinciali e non solo, vuol dire che queste sono
cariche che vanno ben oltre la passione. Divisioni in liste, liste bloccate,
altro che partiti politici, evidentemente sono un ingenuo, nelle sedi degli
Ordini ci devono essere delle salette con del miele, nel senso che: io nomino
te e tu nomini me.
Ho troppi anni
e ne ho viste troppe, ora quest’altra, non basta il Legislatore ad incasinare
il sistema Paese, ci si mettono anche gli Ordini professionali, retaggio di
corporativismo obsoleto così definiti:
“Enti Pubblici
posti sotto l'alta vigilanza del Ministero della Giustizia, la cui funzione
principale consiste nel garantire il cittadino circa la professionalità e la
competenza dei professionisti che svolgono attività dedicate nel campo della
tecnica, della salute e della legge.” Nella pratica una barzelletta.
Assisterò anche
a questa novità, mi cruccio solo che in una democrazia, almeno così viene
ancora definita, di dover essere obbligato per legge ad essere iscritto al mio
Ordine a pagamento.
Buon lavoro
Ing. Angelo
Cuicchi
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