sabato 11 aprile 2020

Debito pubblico. Come uscire dal pantano


Dalla morsa dell’insieme dei creditori (TROIKA) si può uscire.

Questi grossomodo i dati attuali
Debito pubblico Italia : 2.463 miliardi = 135% del PIL di cui 1/3 in mano a stranieri;
PIL : 1824 miliardi;
Ricchezza degli Italiani: nel 2017 circa 10.000 mil così suddiviso:

50% patrimonio immobiliare;
40% patrimonio mobiliare e finanziario per 1.300 miliardi depositati sui cc/cc;
10% in banconote circolanti (anche nascoste);

Per fregarsene dello Spread, che sale e scende a seconda delle speculazioni finanziarie a nostro danno, basta che noi italiani compriamo volontariamente anche la parte del debito detenuto dagli stranieri.

Come:

Il Patrimonio pubblico del nostro Stato in immobili, ma soprattutto in opere d’arte, è immenso, tanto che può essere messo a garanzia dei Compratori dei titoli di Stato qualora tale patrimonio sia messo a frutto. I titoli di credito dovranno essere riservati agli italiani con l’impedimento di cederli a stranieri.

Esempio:
La reggia di Caserta, quanto potrà valere qualora messa sul mercato? Diciamo una cifra a caso: 100 miliardi, allora lo Stato emette titoli a tasso d’interesse zero del taglio minimo di 10.000 €, ovvero 100.000 titoli con scadenze quinquennali, decennali o ventennali.

La Reggia dovrà essere messa a frutto, quindi con visite a pagamento (scuole  di ogni ordine e grado escluse), l’utile al netto dai costi di manutenzione ma non di gestione che rimarrà a carico dello Stato, verrà ripartito ogni 5 anni tra i titolari del credito complessivo.
Lo Stato alla scadenza dei titoli potrà rimborsare il debito.
Nel caso in cui lo Stato non dovesse onorare le obbligazioni assunte i possessori dei titoli diverrebbero proprietari della Reggia che comunque non potrà mai essere ceduta a stranieri.
Nelle eventuali transazioni lo Stato avrà comunque il diritto di prelazione.

Lo si può fare con tutto ciò che è di proprietà dello Stato che può produrre reddito, mobile e immobile.
I beni mobili dovranno comunque rimanere nei luoghi di esposizione decisi dallo Stato.
Poiché il maggior peso del bilancio dello Stato è dato dagli interessi sul debito, con questo metodo che non prevede il pagamento degli interessi in dieci anni si può annullare il debito pubblico tenuto dagli stranieri portandolo al 90% del PIL, al pari della Francia e di altri Paesi.

Appena andiamo all’estero, paghiamo anche l’aria che si respira, non è più tempo, è ora di cambiare. Anche gli stranieri, che ci denigrano con comparazioni vomitevoli e passano le loro vacanze in Italia, è ora che cambino atteggiamento pagando il dovuto. Possono andare per quanto mi riguarda anche in Groenlandia, a Nuuk si sta bene. Penso comunque che non perderemo turisti, ne faremo indirettamente solo una selezione.

Per mettere in piedi un piano ventennale di questo tipo però ci vogliono Governi all’altezza, credibili, autorevoli, coraggiosi e determinati. Le passerelle televisive dei signorini non servono. D’altronde continuare a tagliare i bilanci dello Stato oltre misura per pagare l’enorme debito ci porterà al collasso con la conseguente sudditanza degli Stati avvoltoi. Il disastro causato dai tagli sconsiderati alla sanità lo stiamo vivendo ora con la pandemia del coronavirus.

Pensateci bene: non potremo mai più pagare, sul debito pubblico, 65 miliardi di euro d’interessi l’anno, che presto diventeranno 75 miliardi, pari a 178 milioni al giorno. Chi ancora lo pensa o è un folle o un illuso.

Neanche una forte patrimoniale, fisima del Pd quale partito delle tasse, potrà tirarci fuori dal pantano, di sicuro sgretolerebbe lo Stato dalle fondamenta.

In queso modo, oltre ad aiutare lo Stato, avendo garanzie concrete, si può anche apportare, avendone titolo, le necessarie correzione per la eliminazione degli spechi e delle inefficienze gestionali ove necessario.

Angelo Cuicchi

P.S.
Sono avanti con l’età ma ancora il cervello mi funziona, non sono né pazzo né visionario, sono stato imprenditore con discreto successo per 36 anni e continuo la libera professione di Ingegnere da 40 anni che è il vero mestiere del pensatore delle cose concrete.

2 commenti:

  1. Angelo, ho dato una scorsa prima a Facebook e ho letto il tuo pezzo, e sta certo che chi ti conosce e ti stima certamente non ti prenderà per pazzo bensì per uno molto lucido in un panorama di “vagabondi” e “farneticanti” concreto come pochi e lasciamelo dire solo chi non è sano di mente o chi non vuol sentire e vedere perché il suo orticello è ancora verde potrà confutare il tuo “progetto”.
    L’ economia, come ben sai non è il mio forte, ma anche una “talpa” come me ha ben chiaro un fatto storicamente assodato: ancor prima della trappola dell’Euro ben congegnata e abilmente orchestrata dalla Germania per far fronte a mio parere alla necessità di “assorbire il colpo” della inclusione della ex Germania Est in brevissimo tempo - se ci pensi dopo la caduta del muro decine di milioni di persone che provenivano da un sistema comunista a cui è stato necessario trovare un impiego e un lavoro per integrarli nella “locomotiva” macchina produttiva tedesca per cui è stato necessario rendere competitivo il marco ed acquisire nuova fetta di mercato dove?? Grecia, Italia, Portogallo, Spagna....Che sono stai i paesi maggiormente penalizzati dalla moneta unica e dalla impossibilità di finanziare i propri investimenti pubblici causa parametri deficit/PIL tarati ad arte su quelli tedeschi che peraltro non li hanno mai rispettati in realtà - ecco ancora prima di questo e ti sto parlando dei primi anni ’80 il debito pubblico del Paese era al 100% in mano agli italiani......poi una compagine di farabutti al soldo dei più grandi finanzieri e banchieri del mondo ha avuto “guarda caso” la brillante idea di collocare il nostro debito pubblico sui mercati e renderci dipendenti dalle grandi banche di affari e dai giganteschi fondi di investimento internazionali in massima parte americani ed europei.....risultato siamo schiavi degli stranieri in casa nostra.....Il loro piano....portare via tutto al nostro popolo a cominciare dal lavoro, dai giovani, dai muri, alla terra, fino alla cultura alla storia per arrivare persino ai nostri giovani e alle future generazioni.....E la crocefissione della Grecia del 2015 in questo docet e dovrebbe farci ben riflettere.
    Dunque la soluzione a mio avviso è proprio quella che indichi tu: non sei un pazzo né un utopista o un visionario: gli italiani che hanno ancora un ingente risparmio privato nonostante le politiche predatorie e denigratorie imposte dai Paesi che contano in Europa - Germania e Francia in primis - devono puntare su se stessi devono osare e scommettere sulla loro forza che è la creatività, l’intelligenza che non è seconda a nessuno, gli altri sono stati solo capaci di copiarci - a cominciare dall’epoca di Roma - e sui loro figli; debbono re impadronirsi della loro libertà di pianificare il loro presente ed il loro futuro mediante un progetto che coinvolga intere generazioni ma qui ci vuole uno statista con i controcazzi alla Putin....e non un quaquaraquà come Conte che è solo un Giuda e più falso non ce n’è!! Occorre farlo in fretta prima che siamo costretti a farci comprare all’asta non le spiagge o i monumenti ma la vita delle persone dei nostri figli e nipoti....caxxo!
    Sono con te e sto condividendo il link al tuo blog su con i miei amici su Facebook e su WhatsApp.
    Saluti.
    Cristiano

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  2. Ma la signora Meloni è proprio quello che non vuole

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