venerdì 25 novembre 2016

Le chicche di Ivo Amico


Ho deciso di sbottare non ne posso più, incomincio anzi tempo la campagna elettorale.

Consiglio del 26/10/2016
Mentre Ivo Amico interveniva sull'argomento “Il Contratto di Fiume”, e visto che parlava di fondi europei, io manifestavo la copia del giornale “il Resto del Carlino” in particolare la pagina dei murales della Stazione FS, anche questi realizzati con i fondi europei. Ivo con un inciso rivolgendosi a me disse: poi parleremo anche di questo. La discussione prese altra strada ma dei murales non se ne parlò più. Per quanto riguarda i doveri del Sindaco li ho già espressi nel post di ieri.
Quello che mi fa orrore è l'atteggiamento assunto da Ivo non nella discussione in Consiglio, ma il fatto di essere diventato rappresentante dell'Unione dei Comuni in seno all'associazione ATGTP, dopo il recesso da questa associazione da parte del nostro Comune.
Apparentemente nulla da obiettare, invece no, c'è da obiettare e come.
Nei Confronti dell'ATGTP ho da tempo presentato un esposto alla Procura della Repubblica per falsi in bilancio e in atto pubblico. Gli unici a conoscenza dei contenuti espliciti e dei fatti erano: un consigliere di minoranza e Ivo Amico.
Quando presentai la mozione per il recesso del nostro Comuene dalla ATGTP per i motivi di cui sopra, la minoranza votò a favore, la maggioranza contro, Ivo compreso.
Dopo alcune settimane su iniziativa dell'Amministrazione si votò per il recesso dall'ATGTP, strana la vita no!!!
Ma il peggio, o il meglio secondo i punti di vista, ancora doveva venire; infatti vengo a sapere che oggi il rappresentante della Unione Montana in seno all'ATGTP è Ivo Amico.
Ma no!!! Si si.
Sono sicero, da Consigliere Comunale si dimette sempre quello che non dovrebbe farlo.

Consiglio Comunale dell'8/06/2016
All'ordine del giorno tra altre cose c'era l'approvazione definitiva del PRG, orgogliosamente rivendicato dal vice sindaco Mario Bondoni, con l'affermazione solenne “abbiamo fatto il PRG”.
All'apertura della discussione chiedo a Ivo se forniva lumi al Consiglio circa la discussione avvenuta nel corso dell'esame del PRG da parte del Comitato provinciale preposto dove lui era presente in rappresentanza del Sindaco.
La risposta di Ivo fu breve e lapidaria: “Non ricordo niente”. Il presenzialista di maniera evidentemente non usa prendere appunti mai, nemmeno per questioni importanti come questa.
Sono infatti già emersi alcuni fatti incresciosi che sono curioso di sapere come se ne uscirà fuori. In proposito ho le idee chiare come da sempre manifestato, vedremo l'Amministrazione cosa vorrà fare, ammesso sia al corrente di questi fatti. E' anche vero però che non c'è più sordo di chi non vuol sentire.
Angelo Cuicchi

P.S.
L'avevo già capito da tempo ma ora ho la conferma; capisco im maniera chiarissima perchè a Domo negli anni del suo presenzialismo in ogni dove, le nostre liste opposte alla sinistra nel tempo hanno perso la metà dei voti.

4 commenti:

  1. Ivo è la classica persona che con il vento,nella scorsa legislatura ha salvato la poltrona a l'ex sindaco(non solo lui ma anche un'altro dell'opposizione)e con questa uscita in consiglio ha dimostrato che è proprio un democristiano di quelli falsi fino ai piedi.prima vanno a messa poi quando escono sono i primi a prendere in giro il prossimo

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    1. L'ho sostenuto contro tutto e contro tutti per circa trent'anni.
      Quando venne a Serra, alle elezioni di all'ora si presentò ad una riunione della sinistra, trovò la porta chiusa e così venne da noi. In un nostro incontro al K3, non invitato da nessuno, tra altre cose, si rivolse al sottoscritto dicendomi pressapoco: “ a te ti conosco” riportando ovviamente un pensiero raccolto tra i compagni di Serra, non ci avevo mai parlato prima; ci passai sopra, non ci conoscevamo. Da allora entrò nel nostro gruppo e venne candidato alla carica più alta, e smaniò sin dall'ora sempre per le cariche quale rappresentante della minoranza consiliare. Quando un amico aveva giustamente chiesto di cambiare il rappresentante della minoranza in seno alla Comunità Montana si trasformò in una jena., per mantenere pace in famiglia ci passammo sopra. Oggi posso dire che sbagliammo.
      Feci con lui 10 anni di opposizione, mi presi due querele solo per aver agito per gli interessi del Comune; vinsi le cause con piena assoluzione e con la spesa di 10.000 € per gli avvocati. Lo avevo chiamato a testimoniare in mia difesa, nel corso della testimonianza fu interrotto dai miei avvocati per rinunciare alla sua testimonianza, che non rendendosi conto (come sempre) di quello che diceva, mi stava danneggiando con il rischio di farmi perdere la causa. A fine processo gli chiesi spiegazione del suo atteggiamento, si offese, si allontanò dalla minoranza per preferire un approccio diretto con l'allora sindaco Cantiani, quello che contrariamente allo statuto si rifiutò di rimborsarmi le spese legali, questione ancora aperta.
      Questa è una parte personale quindi non la feci pesare politicamente al gruppo politico che rappresentavo, ancora una volta ci passai sopra.
      In dieci anni di opposizione votammo contro i bilanci delle maggioranze per le mancate istituzioni delle commissioni di bilancio, dove la minoranza avrebbe potuto dare il proprio contributo.
      Andiamo in maggioranza, io ho votato sempre contro ai bilanci di questa Amministrazione perchè non veniva costituita la commissione Bilancio. Ivo, insieme a Eva Martorelli di maggioranza, prima di minoranza, ha votato sempre a favore. Una sera venne a casa mia manifestandomi il suo stato d'animo represso nel sopportare le decisioni della Giunta in forma imperialistica. Mi assicurò che da quel giorno le cose sarebbero cambiate. Al primo Consiglio dove si votava il bilancio, sempre in stato di mancanza della commissione bilancio, votò a favore, manco l'astenzione, che sarebbe stata politicamente giustificatissima. Gli chiesi il perchè di questo suo cambiamento in pochi giorni, la risposta: “ho assunto una posizione istituzionale”, come al solito non rendendosi conto di quello che diceva. Le posizioni istituzionali si prendono in aula, nella fattispecie in Consiglio Comunale, non nelle stanze segrete del Sindaco.
      Non merita niente se non il disprezzo, i serrani a costui non deve niente, si è sempre e solo mosso per frequentare quello che lui chiama con la spocchia che lo contraddistingue. “l'ambiente che io frequento”. Oggi, con la doppia faccia che si ritrova, racconta balle a tutti gli amici dicendo che lui ormai s'interessa poco dell'Amministrazione. E' un bugiardo, va a rappresentare tutto e tutti su mandato del Sindaco, non combinando mai niene, però placa le sue infinite ambizioni su quella sedia immaginaria girevole. Io non so se va o meno a messa a confessarsi, io ho poche certezze nella vita, ma per esperienza so che in questa vita chi fa le porcate prima o dopo, in una maniera o nell'altra, in questa vita le paga, (ovviamente sto parlando di politica a scanso di equivoci). Non serbo rancore, ma preferisco stargli lontano.
      Un'altra volta vi racconterò il passaggio repentino dalla lista di alcuni amici che stavano organizzando a Castellaro, per passare all'ultimo momento alla mia lista. Aveva capito in tempo il furbetto che rispetto alla lista Zampetti avrei vinto.
      Avevo preannunciato di sbottare, sono di parola.

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    2. Alla serrana “santa inquisizione” , queste umili memorie difensive.
      Caro Angelo, stamattina non ho avuto modo di scorrere il “mattinale” che evidenzia quelli che tu definisci “post interessanti” con l’assegnazione dei personali rating dal tuo autorevole blog.
      Stavolta il B - - (B meno meno), che m’ha anticipato verbalmente Igino, è toccato al sottoscritto (se mai abbia avuto miglior valutazione). Non intendo minimamente polemizzare, atteso che, come sempre, Tue sono l’accusa, l’istruttoria, la sentenza e, da infallibile giudice monocratico, l’inevitabile condanna. Oltretutto il non facile esercizio della democrazia presuppone il rispetto delle altrui opinioni, anche se agli antipodi. Ultimamente sempre più spesso i tuoi incipit partono da una inconfutabile superiorità (politicamente) morale per la conclamata tua fede repubblicana, oltre che per un maggior spessore (se così si può definire) dall’essere un affermato e realizzato professionista “self-made man”, rispetto ai tanti “travet” che, più o meno degnamente, formano la Società e partecipano la politica. Premesso che, nel mio caso, gioca un sensibile peso (in positivo e negativo) l’imprinting assorbito in 48 anni di vita in una metropoli di qualche milione di abitanti quale è Roma, che ti costringe al dialogo, al confronto e anche alla contaminazione con differenti realtà, veniamo ai fatti.
      I fondi europei o nazionali/regionali, se utilizzati nel rispetto delle regole e per finalità legittime e positive producono, ad esempio, la riqualificazione del centro storico del borgo di Domo e tantissime altre opere costruttive realizzate in tante regioni. Poi producono anche “l’anfiteatro” sotto il cavalcavia della superstrada 76 (ampiamente da noi condannato) e diversi altri scempi. Ma qui entra in gioco la stupidità e la spregiudicatezza di Enti e Persone. Il murales alla stazione FS non è di mio gradimento, ma sulla sua legittimità pare esistano differenti pareri, allo stato non di condanna ma neppure del tutto dirimenti. Le istituzioni a ciò preposte daranno un responso definitivo. Rappresento l’Unione Montana nell’AtgTp (non il comune di Serra San Quirico), e questo non è eresia, giacché partecipare e riferire all’Ente rappresentato non equivale ad uniformarsi alle scelte, se non condivise.
      Per il Consorzio di Bonifica, personalmente ho ritenuto di pagare la quota, dopo aver chiesto circostanziati pareri agli uffici competenti. Mai ho consigliato ad alcuno di provvedere al pagamento. Ciascuno è liberissimo di contestarne la legittimità, fare resistenza, e godere o subire le conseguenze.
      Relativamente al PRG di Serra San Quirico mai ho detto “ non ricordo niente”. Mi duole che non esistano le registrazioni che sarebbero, esse si lapidarie. Presente quale rappresentante dell’Amministrazione insieme al responsabile dell’ufficio Tecnico ing. Campagnoli e dell’architetto Birelli, ho riferito che s’è trattato di un excursus a largo raggio del piano regolatore e del suo travagliato iter, solo accennando piccolissimi e non determinanti passaggi. Senza voler muovere appunti ad alcuno, la presenza dei tecnici era quella qualificata a eventuali puntualizzazioni, peraltro per niente sollevate, nella riunione prevalentemente discorsiva.
      (continua)

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    3. (continua dal precedente commento)
      Quanto al numero dei consensi nella frazione di Domo nelle varie tornate elettorali, non avendo io segreterie politiche alle spalle, né cordate di vario genere, visti i deludenti risultati (da valutare nel contesto dei tempi, prima e dopo l’unica vittoria ascrivibile al centro-destra dell’amministrazione Latini), nessuno ha mai impedito di cambiare candidato. Ritengo comunque di aver portato alla comunità qualche risultato concreto: ex scuola, strada Margaone, strada Sasso Domo…).
      Nel rispetto dell’etica e delle regole, la consigliera Eliane Rossini ha rassegnato le sue dimissioni motivandole con ragioni riconducibili alla eccessiva burocrazia della macchina amministrativa in genere e alla difficoltà di incidere verso una maggiore snellezza operativa, così come avviene nel privato, mondo nel quale Lei ha operato con soddisfazione e successo.
      Doverosamente, infine, non ho mai mendicato alcuna candidatura, spendendomi, di contro, assieme ad altri nell’ultima tornata elettorale per la presenza - fortemente osteggiata da molti (Castellaro, parte di Serra e non solo) - dell’ing. Angelo Cuicchi che, unico in tutto il Paese, siede nei banchi della maggioranza facendo agguerrita e, sovente, pretestuosa opposizione.
      Consapevole comunque dei miei limiti, con assoluto rispetto rammento, anche a me stesso, quanto il filosofo Rosseau era solito asserire: “solo gli imbecilli hanno sempre ragione”.

      P.S. Come sempre, l’essere non organici al Cuicchi pensiero, scatena le peggiori pulsioni da una mente non proprio serena, ottenebrata da secolari rancori, da cui il ricorso al metodo Boffo.
      Oltretutto, menzogne, insulti, gratuita denigrazione verso tutto e tutti e il vomitare veleno dovrebbero essere non consentiti a chi gestisce un blog, anche se dittatoriale e autarchico.
      Giacchè non avvezzo alle denunce né alle aule giudiziarie né tantomeno ai molti azzeccagarbugli che Ella impingua con le sue risorse, La lascio alle sue farneticazioni.

      Ivo Amico

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