lunedì 28 settembre 2015

Biscotto di Mosto - Negro commenta la risposta di Latini

Informazione: invia direttamente al blog i tuoi commenti o note a: ing.cuicchi.post@blogger.com,  provvederò alla loro pubblicazione il prima possibile. Ho copiato questo tuo commento da fb, tanto per dare continuità al tema in discussione. Angelo Cuicchi


Approfitto, tra l'altro, della pazienza di Angelo, per mettere qui un mio commento proprio alla risposta di Claudio Maria Latini, visto che sul blog non ci son riuscito... ********************* Carissimo Claudio, non ho capito dalla sua premessa se la mia risposta ha urtato la sua sensibilità, nel qual caso le assicuro che non era mia intenzione. Capisco che il mio stile, alle volte improntato su un fastidioso sarcasmo privo di edulcoranti - ma sempre nei confini di una robusta buona educazione - possa far storcere il naso (specie a chi ha la sfortuna di ritrovarsi come destinatario diretto dei miei strali), ma penso che i problemi qui siano altri e non riguardino tanto le mie modalità di comunicazione, quanto la sostanza della faccenda. E, purtroppo, qui di sostanza ne vedo sempre di meno. Al di là dell'invito suo personale - che in linea di principio condivido - sulla necessità di migliorare la qualità dell'aria paesana, continuo ad aspettare risposte (da chi di dovere in primis, ma anche da lei, visto che ha deciso di prendere posizione sull'argomento) ai tanti interrogativi che continuano a restare sospesi. Primo tra tutti: perchè tutto questo SOLO A NOI E AGLI ALTRI NO? Perchè alla reiterata domanda sul fatto se ci sia parità di trattamento, lei si ostina a rispondere, anche in questa sua ultima, con un "credo e spero di sì"? Fede e speranza sono due magnifiche virtù teologali di un culto che condividiamo, ma che io non scomoderei per un qualcosa su cui sarebbe sufficiente controllare le carte. Smettiamo quindi di "credere" e "sperare" in questa vicenda ed esercitiamo una sana attività di verifica, peraltro più che agevole. Prenda quindi anche solo per un attimo in considerazione quello che stiamo provando da tempo a raccontarle e, nel dubbio, si guardi le delibere disponibili sull'albo pretorio (come del resto suggeritole anche da Angelo Cuicchi). E se, come del resto è, troverà le prove di questa tangibile disparità di trattamento, io mi aspetterei che lei scriva altrettanto prontamente una sua reprimenda pubblica, stigmatizzando con altrettanta convinzione e chiarezza comportamenti che da mesi sono sotto gli occhi di tutti, a parte, evidentemente, dei suoi. Anche perchè, tornando alla sua metafora respiratoria, non possiam ripulire l'aria serrana se non andiamo ad estirpare una volta per tutte alla radice l'agente inquinante. E dalle nostre parti, fino ad un annetto fa, non si respirava poi tanto male, lo sa? Apprendo poi che il sindaco avrebbe "ammorbidito" le sue posizioni (implicitamente riconoscendo, tra l'altro, che inizialmente erano rigide). Ma dove? In quale lettera? Perchè in quella che abbiamo ricevuto noi non c'è neanche una mezza risposta alle tante domande che abbiamo fatto (bel dialogo, vero, quando uno chiede e chi ha di fronte non si degna neanche di ascoltare, liquidando il tutto con un "vi state sbagliando"...) e, giusto per ribadire, ci viene scritto "restiamo in attesa della Vs. urgente risposta di accettazione"! O devo leggere come gesto di estrema magnanimità quell'incredibile "siamo disposti a valutare (...) una eventuale vostra richiesta di incremento del fondo previsto dal Vostro Statuto con parte degli utili"?! Cioè, ci verrebbe addirittura concessa l'inaudita libertà che una parte dei NOSTRI UTILI possa essere lasciata nelle casse del nostro Comitato!? Allora, se mi permette, faccio una controproposta. Se il Comune intende arrogarsi il diritto di disporre dei nostri eventuali utili, chiediamo se al contempo il Comune si impegna ad accollarsi anche tutte le eventuali perdite. Eh sì, perchè se le cose vanno bene, ne deve beneficiare la collettività (come se invece noi, gli utili, li utilizzassimo per fare la bella vita, vero?), mentre se le cose vanno male, i soldi li mettiamo di tasca nostra, giusto? Provocazioni a parte (che però hanno una loro ferrea logica), cerco di essere se possibile ancora più tranchant: in un paese "normale" o il Comune reputa meritevole quello che facciamo per il paese e decide di "investire" quel poco che gli si chiede o comunque quello che liberamente ritiene opportuno "a fondo perduto" (perchè il ritorno per la collettività è già la FESTA in sè e tutto quello che la festa si porta dietro, cari miei... quanto vi ci vuole per capirla questa cosa!?) oppure dica che del biscotto di mosto non gliene frega niente, che si è deciso politicamente di investire tutto su balocchi, calcioni e presepi e quindi non si concede il patrocinio, e quello che si chiede lo si paga e amen. E invece no. I nostri amministratori sono riusciti nel difficile compito di complicare una cosa piuttosto semplice, rottamando nei fatti senza particolari remore quanto di buono era stato costruito in pochissimo tempo. Per il bene del paese. Ecco perchè, di fronte all'enormità di simili sciocchezze (e non se la prenda a male Latini, ma di questo si tratta da un punto di vista legale) io alzo le mani e mi ritiro, sommessamente, dalla discussione. Perchè se la sua chiave di lettura è che siamo tutti prevenuti, che la colpa è di tutti (e quindi di nessuno), che "scordamoce o passato" e improvvisamente abbracciamoci in un tango, la nostra risposta, educata, è un fermo e supermotivato NO. Almeno fino a che, chi di dovere (ovvero i suoi silenti amici amministratori) non comincerà a comportarsi con equilibrio e obiettività. Tutto il resto è noia. Con cordialità più che sincera, Roberto Negro

Nessun commento:

Posta un commento

Da computer:
se non hai un account google oppure un indirizzo URL dal menù a tendina scegli anonimo, se vuoi comunque che nel commento appaia il tuo nome digitalo in calce.
Da Cellulare:
scrivi il tuo commento poi digita il nome da visualizzare o anonimo