martedì 29 settembre 2015

Biscotto di mosto - Claudio M. Latini - Interviene nuovamente

Avevo deciso di non intervenire più sull'argomento, ma lei, caro Roberto mi ci riporta (quando Angelo si sarà stancato di ospitarci, ce lo dirà).
La tranquillizzo  sul fatto che il suo precedente intervento non mi ha nè offeso nè indignato. E' la Sua opinione  assolutamente legittima anche dove non la condivido.
Lei mi insiste sugli "altri": vale anche per gli altri? è stato così per tutti?
Ribadisco: non lo so perchè non sono tenuto a saperlo. Spero di sì, perchè così deve essere. Ma io non faccio il supervisore dell'Amministrazione.
Mi sono interessato di questa vicenda estemporaneamente.
E per principio non voglio guardare indietro, altrimenti troviamo motivi di attrito che risalgono alle guerre puniche.
Quando 30 anni fa ho fatto il sindaco (dopo 5 anni di opposizione dura) ho inibito ogni tentazione mia e degli altri colleghi di andare a scartabellare sul passato.
C'erano tanti debiti, anche fuori bilancio e li abbiamo sanati in silenzio, senza una polemica.
C'erano state delle questioni dubbie, ma le abbiamo lasciate sotto la loro polvere.
Altrimenti non si va da nessuna parte, si fanno solo "le tigne".
Ciò detto, anche se avesse qualche ragione Lei (e sinceramente non lo credo) è come se uno dicesse non pago la multa per divieto di sosta in Corso del popolo perchè i Vigili urbani non hanno multato anche le macchine in Via Annibalcaro.
Non funziona. Si può anche protestare, ma si fa quello che si deve.
Ribadisco invece che non vedo la non collaborazione del comune alla Vostra richiesta e non mi sento di condividere quell' "oppure dica che del biscotto di mosto non gliene frega niente",  visto che vi è stato concesso praticamente "tutto" (e non si tratta di poca cosa. Non è "quel poco che gli si chiede").

E, a mio avviso, tutto questo può e deve essere concesso solo a fronte di un rendiconto economico che giustifichi e dia uno scopo all'intervento organizzativo del comune (di un qualsiasi comune).
Sono convinto anch'io che il primo ritorno di una manifestazione per la collettività
sia la valorizzazione del  paese e delle sue peculiarità.
Però, perchè (estremizzo) il comune dovrebbe  rinunciare ad incassare 500 0 800 euro di tosap per una manifestazione che guadagna 20.000 euro (le cifre ovviamente sono a caso).
E tuttavia lo fa, pretendendo (e io dico: giustamente) che una parte degli utili finisca in beneficenza o comunque a beneficio della collettività.
Il Sindaco era stato probabilmente troppo fiscale prevedendo il "tutto"; Voi siete stati troppo chiusi, prevedendo il "niente".
Il Sindaco ha "ammorbidito" la sua richiesta, ma Voi non avete fatto nessun passo avanti.
Perchè può essere anche legittimo mettere una parte a riserva per l'anno prossimo, ma se di anno in anno funziona sempre così, io qualche perplessità la provo.
Stessa cosa per il rendiconto: perchè non dovreste presentare un rendiconto economico?: è un fatto scontato che avviene dappertutto.
Il problema, dite, è che il Sindaco vuole farlo controllare da due revisori, scelti uno per parte. Avevo detto che poteva sembrare eccessivo,ma quando mi ha spiegato cosa intendeva mi sono ricreduto. Ma qualunque fosse l'impostazione, non era certo la fine del mondo (anche perchè ai nostri livelli, c'è poco da nascondere); e credevo che alla fine se ne potesse parlare anche in un dialogo che sarebbe stato e sarebbe sempre auspicabile, anche perchè qualche volta la "dietrologia" ci inganna.
Sul fatto che "siamo tutti prevenuti" sono convinto che sia una verità innegabile, sempre e dappertutto.
Diceva il grande John Rawls che le decisioni e le opinioni dovrebbero essere prese "circondati da un velo di ignoranza", nel senso che non siamo mai obiettivi nei nostri giudizi, ma condizionati dalla conoscenza del presente, dai calcoli per il futuro e dalle remore del passato.
Quando tutti (ribadisco "TUTTI") ci riusciremo, sarà un gran giorno. Ma quando?
Un saluto cordiale.
Claudio

1 commento:

  1. Buonasera, mi permetto alcune riflessioni su questa vicenda della "festa del biscotto di mosto" che ha preso decisamente una brutta piega sollevando l'ennesimo polverone a mio parere solo per mancanza di dialogo e dico trasparenza.
    I discorsi sui social network non hanno risolto niente, si, sono comodi, ma di scarsa efficacia.
    La vita mi ha insegnato che senza un dialogo costruttivo difficilmente si arriva ad una soluzione che soddisfi tutti e per dialogo costruttivo intendo quello che si fa intorno ad un tavolo seduti insieme, guardandosi negli occhi, pensando al bene del paese, lasciando da parte la politica, le diatribe personali, e ricostruire i rapporti interpersonali.
    Studiare procedure semplici chiare e adatte alla nostra realtà, uguali per tutti, nel rispetto delle istituzioni. Non è così difficile.
    VOGLIAMO BENE AL PAESE!
    VOGLAMOCI BENE!

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