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Egregio Presidente Silvio Berlusconi,
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Egregio Presidente Silvio Berlusconi,
Non so perchè ma mi è venuta la
voglia di pubblicare su questo blog alcune mie riflessioni in merito
alle recenti elezioni amministrative.
Mi presento:
ho ormai 65 anni suonati, ho esercitato
attvità imprenditoriale nel settore del recupero edilizio in mezza
Italia per oltre trenta anni, sono in pensione e continuo ad
esercitale la mia professione di ingegnere per sola passione.
Con la stessa passione da quaranta anni
mi interesso di politica, culturalmente formato da uno dei grandi
della politica economica e non solo della storia d'Italia, Ugo La
Malfa. Per farla corta sono stato e sono un repubblicano. Le
assicuro, ma Lei lo saprà, da giovane universitario a quei tempi non
era facile essere repubblicano; la maggioranza dei miei coetanei, una
massa informe di comunisti sessantottini, sbarravano con le bandiere
rosse gli ingressi alle università e alle fabbriche.
Sempre per diletto ho fatto il
Consigliere Comunale di opposizione alle Aministrazioni rosse da
sempre, con tenacia e determinazione. Sei anni or sono mi sono
presentato con una lista civica di centrodestra e perdo le elezioni
per circa 60 voti in un paese di tremila abitanti, grazie ad un
illuminato imprenditore locale che ha dovuto piazzare un suo uomo in
Consiglio Comunale per poter continuare a fare il suo comodo; così è
stato.
Ora svolgo la stessa funzione con una
amministrazione civica di centro destra che ha vinto le ultime
elezioni solo per la frantumazione della sinistra in tre liste. In
poche parole amministriamo con il 37% dei consensi. Il nostro Sindaco
a questo fattto non da peso, fa l'imperatore senza azzeccarne mai una
nemmeno per sbaglio, riesce nell'impossibile, ovvero a far peggio dei
comunisti e io mi trovo quindi di nuovo da capo.
Ora basta parlare di me anche perchè
non centra nienete con le recenti elezioni amministrative e quindi
con i risultati elettorali.
Dopo la meravigliosa macchina da guerra
di Occhetto, ho aderito (e aderisco) senza indugio alla formazione
politica da Lei fondata dal nulla. Allora aveva percepito come suol
dirsi il comune sentire. Eccellente.
I problemi cominciarono subito dopo, mi
dirà è semplice parlare con il senno del poi, mi creda Presidente
non è così, queste mie esternazioni che seguono vengono da una
attenta valutazione di oggi come di allora, delle scelte politiche
Sue o da Lei assecondate con troppa superficialità.
Quando gli alleati non Le consentirono
di attuare il programma elettorale, era necessario sciogliere le
Camere e ripresentarsi alle elezioni per cacciare i 2 % ed altri, da
Lei tirati fuori da quell'insignificante angolo politico,
trasfomatisi in breve tempo in voltagabbana.
Girando per l'Italia per lavoro
apprezzavo il sorgere di sezioni locali di Forza Itali in tutti i
luoghi. Splendido, strategia necessaria per mantenere il contatto
diretto con la popolazione.
Presidente, l'Italia però non è
l'America inoltre non è un repubblica presidenziale. Come Le
accennavo ho fatto politica locale ma non devoo insegnarLe cosa
singifichi partecipare alle sezioni comunali,provinciali e regionali
da dove nascevano i rappresentanti in sede locale e nazionale.
Metodologia che Lei ha sempre
disatteso. Errore, Mastella insegna.
Ha criticato la politica dei cosidetti
politicanti, plaudendo agli uomini del fare fuori dalla politica,
come per l'ultimo in ordine di tempo il candidato Parisi a Milano.
Quattro mesi fa non lo conosceva nessuno, appena nominato e dopo la
visibilità mediatica che cosa fa per prima cosa? Prende le distanze
dai partiti che lo appoggiano, risultato: ha perso le elezioni.
Come Parisi così in tutta Italia, al
territorio non gli è stato di fatto consentito di nominare nessuno.
Li ha nominati tutti Lei per paura di
“tradimenti”; bene faccia due conti: Manda la Bonino a Bruxelles,
torna e fa un partito contro, Monti con lo zampino del Presidente
della Repubblica fa ancotra peggio, nomina qausi tutti i parlamentari
e una sessantina di questi se ne vanno a sostenere il governo dei
compagni. CL di Formigoni, lo sostiene per due mandati come
Governatore della Lombardia, adesso mi dice dove sta? Potrei
continuare ancora per molto su questo argomento;
Le assicuro però che se uno di questi
voltagabbana fosse stato nominato ed eletto dal territorio, come
minimo avrebbe dovuto cambiare residenza.
Carissimo Presidente veda, se si
convince, che la regola aurea della politica è la seguente:
Alle elezioni si ricandida chi ha ben
amministrato oppure il migliore dell'opposizione che ha espletato il
mandato con tenacia, correttezza e determinazione. Questi non possono
in nessun modo essere scavalcati dai nominati trovati all'ultimo
momento nell'uovo di Pasqua.
Ultima incomprensione, almeno da parte
mia; ha trattato i grillini come i belzebù, si è comportato
esattamente come i compagni comunisti contro di Lei. Errore. Il
problema d'Italia è cacciare i comunisti e i loro eredi
dall'occupazione sistematica e organizzata da tutti i centri di
potere: comuni, provincie, regioni, enti sovracomunali, cooperative,
consorzi, municipalizzate ecc., che hanno divorato il paese e ci
hanno coperto di tasse e sovratasse.
Nonostante tutti questi errori Le sarò
vicino anche per ciò che ha dovuto affrontare dalla democratica
Magistratura italiana a senso unico. Nel mio piccolo, in tanti anni
di Consigliere Comunale ho presentato una montagna di esposti alla
Procura per gravi danni anche di alto valore economico
nell'assordante colpevole silenzio delle Amministrazioni di sinistra.
A tutt'oggi tutto tace.
Presidente, si riemetta presto, ritorni
a “combattere” ma cambi tiro; per esempio, Lei che un esperto di
sondaggi perchè non chiede agli italiani se è ora di abolire le
regioni??? La sembra una fantasia? Mi creda, non sono il solo a
pensare che, con un'altra corporazione che non nomino, siano la causa
principale del disfacimemto del nostro Paese.
Angelo Cuicchi
Un consigliere comunale repubblicano di
campagna
P.S.
Una questione di pura memoria storica:
il Senato, quale consiglio supremo
dell'antico Stato romano, per puro rispetto della Storia, copiato
nominalmente da molti Paesi al mondo, Stati Uniti compresi, non
dovrebbe essere abolito, casomai dovrebbe assumere le funzioni della
Camera mantenendo il proprio nome, con la conseguente abolizione
della Camera dei Deputati.
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