Vladimir Putin vince le elezioni. A Valanga. Con il 90% delle schede scrutinate
Russia Unita, il partito di Putin, si aggiudica il 54,21% delle preferenze allungando di molto rispetto agli exit poll di ieri sera. Il
Partito Comunista è secondo con il 13,54%, i
Liberal-democratici terzi con il 13,28% e
Russia Giusta
quarta col 6,19%. I partiti di opposizione extraparlamentare non hanno
superato la soglia di sbarramento del 5% né quella del 3% che dà accesso
al finanziamento pubblico. Il partito di Putin ha conquistato alla
Duma
la maggioranza qualificata dei due terzi dei seggi necessaria per
riformare la costituzione. Quando è stato scrutinato il 93% delle schede
– fa sapere la presidente della Commissione elettorale centrale,
Ella Pamfilova
– Russia Unita ha 343 seggi su 450. Pamfilova ha detto di non
aspettarsi ormai cambiamenti drastici nei risultati. La presidente della
Commissione ha manifestato infine tutto il suo stupore per i risultati
del voto: “Sono sicura che la maggioranza dei membri della commissione
non si aspettasse questi risultati. Ne abbiamo parlato: è stata una cosa
del tutto inattesa”. Inattesa, ma reale. A dimostrazione dell’appeal
che Vladimir Putin gode nell’elettorato russo di ogni età. In forza di
questi dati Russia Unita si aggiudicherà quindi circa 100 seggi in più
dei 238 ottenuti nel 2011. Stando ai dati diffusi dalla Commissione
elettorale, seguono i comunisti (42), i nazionalisti del partito
liberaldemocratico (39), Russia Giusta (23), Rodina e Piattaforma Civica
(un seggio). In un seggio uninominale è stato eletto
Vladislav Reznik candidatosi come “indipendente”.
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