sabato 27 agosto 2016

Ancora sul terremoto di Amatrice

Mi riallaccio al post il terremoto di Amatrice.
Terminavo col dire che il giusto suggerimento di non  consolidare i muri non consolidabili, ma di abbatterli e ricostruirli, la legge non lo prescrive, così si verificano i problemi come quello della scuola di Amatrice già consolidata sulla base delle nuove norme tecniche.
Ci sarà un processo, perché dei colpevoli per la pubblica opinione ci devo essere; ma scommetto che quei poveri progettisti dimostreranno invano di aver puntualmente rispettato la legge. Legge ovviamente pensata e dettata da illustri professori e da nessun ingegnere praticante. Questa norma prescrive tutte le ovvietà di questo mondo meno quelle veramente utili.
Lasciano poca, anzi nessuna, discrezionalità al progettista, tanto che tutti noi dobbiamo seguire queste norme anche laddove sono evidentemente sbagliate.
Per fare un esempio per il calcolo delle fondazioni dobbiamo seguire tre procedimenti diversi solo perché questi professori nella stesura delle norme non si sono messi d'accordo tra loro su quale fosse il metodo migliore.
E ora di fare un salto di qualità, ovvero occorre finirla di pensare che le norme siano state scritte dal Padreterno, ma da uomini, anche se professori, che però per alcuni aspetti danno proprio l'impressione di aver frequentato poco i cantieri.
Il fatto stesso che le norme vengono continuamente aggiornate sulla base delle esperienze è la dimostrazione lampante che non possono essere considerate come il Vangelo.
Nel processo a cui saranno sottoposti i progettisti della scuola di Amatrce, mi piacerebbe sapere se verranno chiamati in causa anche i responsabili della legge.
Una puntatina per i geologi non posso mancarla, parlano giustamente della loro professione e dei problemi relativi ai terreni di sedime delle costruzioni, e stanno sempre in televisione in prima fila a bacchettare tutto e tutti.
Tanto per fare le giuste proporzioni, il loro corso di laurea consta di 16 esami, quello degli ingegneri di 62 tra scritti e orali oltre la tesi, non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro.
Per la mia esperienza non ho mai avuto tra le mani una relazione geologica degna di questo nome, più volte, per i miei lavori le loro relazioni, già depositate in Comune, sono state ritirate rettificate.
Ma è colpa degli ingegneri che per lavorare meno lasciano la scelta delle fondazioni dei loro lavori ai geologi, tecnicamente impreparati e inadeguati anche dal punto di sta legislativo.
Oggi vanno di moda le fondazioni su pali, quindi qualsiasi sia il terreno di sedime la fondazione da questi prevista sarà su pali, anche dove non servono. E' bene che sotto questo punto di vista gli ingegneri riprendano la loro autonomia.
Finché parlano di stratigrafie dei terreni dicano pure la loro, ma quando si parla di costruzioni e di centri storici è meglio che ascoltino. I centri storici italiani sono costruiti lì dove si trovano, e non possiamo spostare le case una ad una in un altro sito magari più idoneo con l'uso degli elicotteri, per modo di dire ovviamente. Studino di più i metodi di consolidamento dei terreni di fondazione oggi possibili e molto meno delle costruzioni, soprattutto quelle d'epoca, dove non ci capiscono proprio niente, così come delle fondazioni.
Angelo Cuicchi

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