lunedì 22 agosto 2016

Imposimato da lezioni di diritto costituzionale a Mattarella

 

 
  
Illustre Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
Lei invoca , dal meeting di Rimini unità nazionale, e ammonisce : deboli se divisi. Rilevo che l'unità non può esserci se le ingiustizie sociali aumentano a vantaggio di pochi e contro i diritti dellia maggioranza dei cittadini , che vive in condizioni di bisogno e di umiliazione come insegnanti, lavoratori, disoccupati , pensionati , forze dell'ordine, portatori di handicap.
Qualcuno potrebbe interpretare l' invito come adesione al progetto riformista
del premier , che a molti, tra cui chi scrive, appare eversivo e inaccettabile. Lei , signor Presidente, sembra ignorare ciò che disse Piero Calamandrei nel 1947“ nella preparazione della Costituzione il Governo non ha alcuna ingerenza: il governo può esercitare per delega il potere legislativo ordinario, ma nel campo del potere costituente, non può avere alcuna inziativa, neanche preparatoria. Quando l'assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del Governo dovranno essere vuoti ( sic), estraneo del pari deve rimanere il Governo alla formazione del progetto. Se si affida al Governo o a una Commissione di tecnici non facenti parte dell'assemblea la preparazione del piano, la sovranità popolare viene menomata”. ( Calamandrei come nasce la Costituzione il Ponte ed vol I p 147) .
Ed invece con la riforma del Senato è accaduto l'esatto contrario: il progetto è stato preparato dal Governo, che si è servito di forze esterne al Parlamento , forse non disinteressate, e il Governo è stato il promotore esclusivo della riforma dalla quale è stata esclusa totalmente la opposizione, perfino quella interna alla maggioranza. Il Parlamento è stato del tutto esautorato. La riforma è stata approvata da una illegittima maggioranza , secondo la Corte Costituzionale, sentenza n 1 2014, violando l'articolo 72 comma 4, che impone  la procedura normale di esame  e non consente la fiducia o trucchi analoghi, tipo supercanguro, lesivi del diritto della opposizione. Nè condivido, signor Presidente, il suo invito a evitare lo scontro politico, che invece è necessario se si esprime nel rispetto delle regole. Mentre Lei, signor Presidente, garante della Costituzione , che deve osservare con disciplina e onore ( art 54), non censura in alcun modo il Premier, il quale, mentre non fissa la data del referendum, gestisce in modo scorretto e monopolistico le TV pubbliche a favore del SI, in violazione del pluralismo, cardine della democrazia, sancito dall'art 21 della Costituzione. Nè si può pretendere il silenzio dei cittadini , specie dei risparmiatori , di fronte alle reiterate colossali bugie del premier , come quella del risparmio, con la riduzione dei Senatori , di 500 milioni di euro, da destinare ai poveri. Circa l'unità nazionale, mi permetto di richiamare l'insegnamento di Aristotele “ se uno stato diventa sempre più uno, non sarà più neppure uno Stato, perché lo Stato è per sua natura pluralità. di conseguenza chi è in grado di realizzare tale unità non dovrà farlo perché distrugge lo Stato” ( Aristotele poltica, 11 , 1261 ) .Di conseguenza io e molti altri non saremo mai uno con il Presidente del Consiglio, autore di una riforma liberticida e reponsabile di leggi ingiuste che favoricono pochi e danneggiano i più. Con i miei rispettosi saluti.

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1 commento:

  1. Sto con Imposimato, da sempre indipendente di sinistra, condivido tutto, parola per parola, soprattutto i riferimenti a Calamandrei (giurista fondatore del Partito d'Azione e presidente della Costituente, benchè ministro della Giustizia del periodo Mussoliniano, mai iscritto al Fascio ed uno dei pochi intellettuali di allora che non ha mai giurato fedeltà al Duce, ma riconoscito esperto in materia di codici civili e penali da parte di tutti).
    Oggi Imposimato, ex parlamentare, ex magistrato, è membro onorario della suprema Corte di Cassazione e non credo proprio per caso, ma in qualità di esperto.
    Molti di sinistra si domandano dev'è finita la sinistra?
    Non penso che bisogna rompersi la testa per capirlo. Ai temi di Leonid Breznev stava con il PCUS sovietico e tutto filava ordinatamente, dopo la caduta del muro di Berlino ha perso i riferimenti.
    Predicando però per trent'anni “la dittatura del proletariato”, qualcosa è riuscita ad attuare: per esempio questa dittatura, a dire il vero non proprio del proletariato, ma la dittatura l'ha centrata in pieno, e tutti sanno con il sostegno di chi.
    Oggi, secondo di cosa si parla si può capire con chi sta la sinistra.
    Se si parla di affari sta con De Benedetti, il Monte dei Paschi d Siena e con le cooperative rosse.
    Se si parla di Migranti sta con il Papa e con Mattarella, ma anche con quei ricconi radical chic sinistrorsi delle ville di Capalbio che vogliono l'accoglienza a casa d'altri.
    Se si parla di poveracci non sta con nessuno, non li conosce prorpio.
    Angelo Cuicchi

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